Più della ipotesi di truffa, destabilizza il numero degli accusati. Sono 22 i lavoratori del distretto dell’Asl di Ovada, accusati di essersi ripetutamente assentati dagli uffici e dagli ambulatori dell’ex ospedale, in via XXV Aprile, senza aver timbrato il cartellino.“Risultavano al lavoro, ma erano assenti – dice un utente uscendo dal distretto – è una vergogna certe, cose non dovrebbero accadere. Pensiamo che nelle piccole realtà non succeda. Il bello sarà quando usciranno i nomi”.
Per i colleghi dei lavoratori, a cui nei giorni scorsi è stata notificata l’ipotesidi reato “è una vergogna che certe assenze vengano contestate”. I dipendenti al lavoro non sono autorizzati a rilasciare commenti e non vogliono comparire, ma spiegano che la maggior parte dei servizi del distretto si basa sulla presenza degli operatori dell’asl sul territorio. “A parte per gli addetti agli sportelli non deve stupire l’uscita degli operatori, tanto meno con mezzi dell’Asl”. c’è chi è pronto a scommettere che la maggior parte dei casi sarà archiviata. “Ho fiducia che avranno tempo e modo per chiarire l’assenza dal lavoro, anche se a distanza di tre anni diventa difficile ricordare i fatti. Se fosse capitato a me avrei difficoltà a ricordare gli spostamenti della settiman scorsa”. La sorpresa nella sorpresa è che i reati contestati risalirebbero al 2014 e al 2015. “Sembrerà incredibile ma non ci siamo accorti di nulla, con stupore abbiamo appreso la notizia ieri dagli organi di stampa”, dicono alcune dipendenti al piano terreno, dove ha sede anche il consorsio servizi sociali, una reltà distinta e seraparata che lavora in sinergia con l’asl per quanto riguarda alcuni progetti. Gli operatori non rilasciano dichiarazioni, ma a titolo personale c’è chi manifesta fiducia nel comportamento degli indagati ed auspica un rapido chiarimento. “Nel novero qualcuno da pizzicare c’era pure, ma proprio il numero visibilmente eccessivo, su circa 40 addetti, fa capire che ci sono malintesi”.
Gli interessati hanno ricevuto la notifica nei giorni scorsi, avranno circa due settimane di tempo per essere ascoltati. Impiegati e responsabili, medici e infermieri sarebbero stati ripresi dalla telecamera nascosta sull’obliteratrice, posizionata dalla Guardia di Finanza di Alessandria, sentita la Procura di Alessandria. Nei corridoi dell’ex ospedale regna la riservatezza, che è d’obbligo in attesa di veder sviscerato il caso. “Ci domandiamo come sia iniziata l’indagine”, si domandano e dicono alcuni operatori. Persone esterne, ma attente alle dinamiche del servizio sanitario che dal 2015 ha subito cambiamenti e tagli sui servizi, che potrebbero aver generato scontento e rivalità fra i lavoratori, lasciano intendere che la segnalazione alla Procura potrebbe essere partita all’interno della struttura.