Arquata, il cantiere del Terzo valico di Radimero

La ripresa dello scavo ne tunnel appenninico del Terzo valico a gennaio non c’è stata e la cassa integrazione per i lavoratori è stata prorogata per altre tredici settimane. Nel cantiere del Terzo valico di Radimero, ad Arquata Scrivia, l’attività è quasi del tutto ferma poiché le talpe che stavano scavando il tunnel ferroviario lungo 27 chilometri verso Genova restano ferme a poca distanza dall’ingresso nel camerone del cantiere di Voltaggio, circa 10 chilometri più a sud. Il motivo è la conformazione della roccia, troppo friabile. Lo scorso autunno era stato prospettato un riavvio dell’attività grazie a una soluzione tecnica finora mai resa nota. A oggi, 2 febbraio, i sondaggi in superficie in alta Val Lemme, precisamente in Val Carbonasca, a Voltaggio, in corrispondenza del tracciato del tunnel, proseguono e per un massimo di 50 lavoratori di Radimero, come spiega Paolo Conte, segretario provinciale del sindacato Fillea Cgil, è stata richiesta la proroga per 13 settimane della cassa integrazione a partire dal 16 gennaio. I lavoratori sono in casa integrazione dal luglio del 2022: le talpe vennero fermate poche settimane prima, notizia che venne resa nota solo ai primi di ottobre. Ancora oggi i siti internet ufficiali della Grande opera, terzovalico.it e terzovalico.mit.gov.it, non fanno però alcun accenno al prolungato stop.