Vera Gheno

Le parole che utilizziamo hanno un potere enorme, sia quelle dette che quelle pensate, sulla nostra vita e su quella degli altri. Attraverso loro, comunichiamo le nostre idee, le nostre convinzioni, le nostre emozioni, attraiamo esperienze, muoviamo stati d’animo e creiamo realtà. Conoscerne il significato e saperle usare nel modo giusto e al momento giusto da’ un potere enorme: comprendere meglio quello che ci circonda, comunicare meglio e diventare parte attiva della società.

La questione della lingua è il tema dell’incontro con Vera Gheno, sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ospite ad Attraverso Festival alle 18.30 di mercoledì 19 luglio nell’Ex Abbazia di San Remigio a Parodi Ligure.

Da sempre studia la lingua in molte delle sue sfumature e la relazione tra società e linguaggio. Con questa consapevolezza Vera Gheno in Parole, parole, parole racconta al pubblico le potenzialità del linguaggio, utilizzando metafore ed esempi ironici, che restano impressi anche a chi non ha mai visto il linguaggio e le parole come oggetti di studio.

Qual è la caratteristica che fa di te un essere umano? Qual è l’abilità che ti distingue dal più piccolo degli insetti, dal più veloce dei felini? Come risponderebbe Noam Chomsky: la parola, “caratteristica nucleare di ogni essere umano”, ciò che maggiormente ci distingue e identifica. La parola non è solo un fattore identitario, come sa bene chi si occupa di comunicazione e strategie di comunicazione, e l’emergere del digitale ha reso ancor più evidente: la parola è uno strumento potente. Nell’era della comunicazione veloce, dell’accesso ad un numero altissimo di informazioni, copywriter, social media manager sanno perfettamente quanto le parole giuste possano fare la differenza. Capire i meccanismi della lingua può aiutare ad avere una comunicazione più consapevole ed efficace, non solo nella sfera del marketing.

Vera Gheno, sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni; da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione. La sua prima monografia è del 2016: “Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi)”. È del maggio 2022 “Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo” (Il Margine).