Montagne di terra, campi sventrati, colate di cemento, cantieri ovunque, strade in mezzo alla campagna, un continuo via vai di camion, barriere di metallo alte più delle case. Il panorama della campagna tra Novi Ligure, Pozzolo Formigaro e Rivalta Scrivia è irriconoscibile rispetto solo a qualche anno fa. Il Terzo valico dei Giovi, seppure a rilento, avanza con il suo esercito di ruspe che aprono in due la campagna per realizzare quella che sarà la futura linea ad alta capacità che si fermerà alle porte di Tortona. Soltanto rispetto a sei mesi fa il paesaggio è nuovamente cambiato, con nuove rotonde sulla provinciale 211. Sono state costruite nuove strade asfaltate in mezzo ai campi, dedicate solo ai camion della Grande opera. In corrispondenza delle cascine sono state alzate delle barriere antirumore in metallo che danno un altro colpo a un paesaggio già modificato dagli enormi cumuli di terra creati lungo la linea. C’è poi il cantiere della cava Romanellotta con il suo enorme impianto di lavorazione degli inerti, da cui partono e arrivano camion in continuazione: arrivano dai cantieri e partono alla volta degli stessi per trasportare smarino e ghiaia.

La viabilità di cantiere tra Novi, Pozozlo e Rivalta

“In questo momento – dice Tino Pronestì, esponente del comitato no Terzo valico di Pozzolo – stanno lavorando solo in due punti. Hanno creato una viabilità parallela in mezzo ai campi, che arrivano fino a Rivalta, mettendo addirittura i guard rail. Ci sono questi mucchi di ghiaia e terra, altissimi, vicino allo scavo della linea, largo decine di metri”. Appena fuori Pozzolo, verso la strada per Villalvernia, si vede lo “scatolone” in cemento armato delle linea che scorre in trincea, cioè sotto il piano campagna. I proprietari dei terreni, dice ancora Pronestì, prima hanno cercato di resistere agli espropri, poi sono stati letteralmente coperti di soldi (pubblici) dal Cociv: “C’è chi ha preso centinaia di migliaia di euro per cedere le aree vicino a casa. Rischiano di vedersi passare il treno davanti alle finestre dopo essere vissuti per anni in mezzo ai cantieri…” Pronestì fa notare che nei pressi dell’incrocio per la zona industriale una parte dell’opera, costruita in cemento armato, è in fase di demolizione: “Sei mesi fa hanno gettato il cemento armato, ora da settimane lo stanno distruggendo”.

Il cantiere del Terzo valico dove si sta demolendo il cemento armato vicino all’incrocio con la zona industriale

Eppure Pozzolo, nel 2012, aveva espresso contrarietà all’opera per via del “forte e negativo impatto ambientale e sociale”, dei pericoli per la salute dei cittadini e le risorse naturali “a causa dell’impoverimento-isterilimento delle sorgenti, dell’inquinamento da polveri sottili, della presenza di amianto nelle rocce di scavo, della cantieristica e dell’incremento del traffico”. Erano state quindi approvare una serie di mozioni, con le quali si chiedeva al Cociv una fidejussione bancaria a garanzia del ripristino di ogni eventuale danno arrecato alla zona, soprattutto rispetto alla coltivazione delle cave, lo svolgimento di analisi puntuali sui livelli di inquinamento dell’acqua, dell’aria e del rumore a Pozzolo allo stato attuale; la pubblicazione da parte dell’Asl dei dati sulle patologie legate all’inquinamento e, in alternativa, l’attivazione di studi in tal senso. Approvata anche la necessità di “un monitoraggio costante del traffico stradale in modo da poter quantificare l’impatto dell’opera sulla circolazione e raffrontarlo con i livelli passati e presenti”.

Un’altra immagine della futura linea del Terzo valico a Pozzolo

Tutto o quasi è rimasto lettera morta, come ha sottolineato nell’ultima assemblea sul Terzo valico il consigliere di minoranza Monica Manfredini. Ora, nel nuovo piano cave, per Pozzolo ci sono addirittura cinque cave tra siti di deposito dello smarino e di prelievo di ghiaia. Previsioni alle quali il Comune si è opposto con un ricorso al Tar. Enrico Orlando ed Emanuela Garbarino, esponente di altri gruppi di opposizione, hanno ricordato al sindaco Domenico Miloscio che un anno fa, sempre in Consiglio comunale era stata stabilita l’organizzazione di sopralluoghi dei consiglieri comunali nei cantieri pozzolesi del Terzo valico nonché un incontro tra i medesimi e il commissario di governo del Terzo valico, Iolanda Romano. Anche questa promessa, senz’altro meno impegnativa delle altre, è rimasta sulla carta.