Processo Albano: Rita Semino, vittima della concussione, oggi in aula.

L’ex sindaco, classe 1934, depone in tribunale nel procedimento che vede imputati anche Bagnasco, Sutera e Rabbia per altri reati. Ascoltate anche la figlia Giovanna e la nipote Alice.

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Il sindaco di Gavi, Rita Semino
Rita Semino

Dopo i carabinieri che hanno svolto le indagini, oggi, 24 gennaio, è la volta di Rita Semino, ex sindaco di Gavi. Stamattina sarà ascoltata in tribunale ad Alessandria nell’udienza del processo nei confronti di Nicoletta Albano, alla guida del Comune della Val Lemme per quasi 25 anni e già consigliere regionale di Forza Italia, accusata di peculato, falso e concussione, insieme, a vario titolo, al capo dell’ufficio tecnico Pier Paolo Bagnasco, all’ex segretaria comunale Giovanna Sutera e all’ex consigliere comunale Eugenio Rabbia. La deposizione della Semino, classe 1934, riguarderà proprio quest’ultimo reato essendone stata la vittima, secondo l’accusa. In base a quanto emerso dalle indagini, il 29 dicembre 2019 Semino, dopo aver partecipato all’inaugurazione di una targa dedicata all’imprenditore Morasso, venne convocata da Albano, vicesindaco, in municipio. Le venne richiesto di firmare una lettera di dimissioni, motivate da problemi di salute, un anno prima della scadenza del mandato. Con questa motivazione la guida del Comune sarebbe stata affidata alla Albano fino alle elezioni previste nella primavera del 2020, e non da un commissario prefettizio. Al colloquio parteciparono anche la figlia di Rita Semino, Giovanna, e la nipote, Alice, chiamate a testimoniare nell’udienza odierna. Tutto venne registrato: il giorno dopo le Semino si presentarono dai carabinieri a Novi Ligure e scattò la denuncia poiché Albano avrebbe proposto a Rita Semino, in cambio delle dimissioni, 10 mila euro e l’assunzione della nipote in municipio con un concorso pilotato. Per rendere effettive le dimissioni mancava un certificato medico ma la Semino, nelle settimane successive, rifiutò di farsi visitare da un medico chiamato da Albano, così il vicesindaco iniziò a tramare per far licenziare o trasferire la nipote della Semino, incontrando il responsabile della catena di supermercati Gulliver, dove la giovane lavorava. Oggi Rita Semino racconterà ciò che ha vissuto in quelle settimane tra la fine del 2019 e l‘inizio del 2020. La donna è parte civile nel processo. Anche il Comune si è costituito contro Albano e gli altri imputati.