La Regione punta, finalmente, a stabilire regole più stringenti contro la cementificazione del territorio prevista da troppi piani regolatori.
Un’esigenza che vuole anche evitare i danni causati dalle alluvioni, dovuti proprio all’eccessiva impermeabilizzazione di nuove aree.
Eppure, il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, di cui fa parte il tortonese Massimo Berutti, curiosamente non ne vuole sapere. Spiegano i consiglieri: “La nuova legge in approvazione sul consumo del suolo creerà grandi disagi, economici e sociali e la paralisi urbanistica, poiché entra a gamba tesa nella pianificazione dei singoli comuni e modifica il sistema di pianificazione piemontese, oggi basato essenzialmente sui piani regolatori, dividendo il territorio regionale in ambiti e sub ambiti – definiti dalla giunta – e introducendo una pianificazione cosiddetta “a due piani”, uno di tipo strutturale e l’altro operativo. Il primo dovrà essere predisposto a livello sovracomunale nel rispetto dei sub-ambiti definiti dalla Regione. I Comuni in alternativa potranno sottoscrivere un accordo di pianificazione con chi deciderà la Regione. Inoltre vi sarà un piano operativo che individua e programma le azioni a livello locale da porre in essere in un tempo medio-breve. L’alternativa è l’approvazione di un accordo di pianificazione a livello intercomunale, da attuarsi mediante varianti di adeguamento ai piani regolatori vigenti”. Insomma, maggiori controlli sull’uso del territorio che a Forza Italia non piacciono, poiché, “tutti i Comuni piemontesi non solo dovranno rifare il piano regolatore – anche se appena approvato – in due anni, altrimenti decade ogni previsione di trasformazione di suolo libero. Si rischia il blocco dell’edilizia”.
Di tutt’altro avviso Walter Ottria, Consigliere del Pd: “Con questa proposta si cerca di dare risposte all’esigenza, non più rinviabile, di programmare in modo più efficace l’uso del suolo, evitare la cementificazione eccessiva e limitare l’occupazione delle superfici libere. Veniamo da molti anni di urbanizzazione eccessiva e ora ci troviamo con notevoli quantità di edifici sia residenziali che industriali inutilizzati e spesso abbandonati. Per questo occorre introdurre una normativa che renda progressivamente, per il futuro, più equilibrato il rapporto tra i vari tipi di superfici, anche alla luce degli effetti che la cementificazione produce in presenza di fenomeni atmosferici sempre più frequenti. Anche in Parlamento sta andando avanti una legge in questo senso. Occorre intervenire a livello di programmazione territoriale, partendo dagli enti locali, con strumenti omogenei in zone più vaste di un singolo Comune, specie in quelli più piccoli, in una logica condivisa e in forma associata.
Le critiche di Forza Italia sono eccessive e strumentali. Partono da un legittimo principio di fondo più lontano dagli aspetti di tutela ambientale e in più cercano di alimentare un esagerato allarmismo tra gli amministratori. Sicuramente – conclude Ottria – il provvedimento non dovrà appesantire le già complicate incombenze dei Comuni, specie quelli piccoli”.
Contro le parole di Fi, pur con alcuni distinguo, anche Paolo Mighetti, Consigliere 5 Stelle: “Forza Italia inizia la sua tattica elettorale su una bozza di legge approvata da nessuno, né dalla Giunta, né dal Consiglio e nemmeno dalla Commissione competente. Il testo contiene elementi utili su cui ragionare ma non è sufficiente per raggiungere l’obiettivo di non ridurre la quantità di suolo libero oggi disponibile. Una legge sul consumo di suolo chiara può rilanciare il prezzo degli immobili e la qualità dell’urbanizzato. L’atteggiamento di liberalismo sfrenato di Forza Italia è, peraltro, contro ogni logica economica. Accrescere l’offerta in un momento di crisi di mercato potrebbe far crollare ulteriormente i prezzi in edilizia”.