Retorto, il recupero turistico del borgo fermo da dieci anni nonostante tutte le autorizzazioni.
Predosa: prevista la trasformazione della case dei contadini in stanze per turisti ma il progetto non è mai partito. Ogni anno migliaia di visitatori durante le Giornate del Fai.
Il recupero turistico del borgo di Retorto, a Predosa, è rimasto un sogno. La famiglia Bruzzo, proprietaria del piccolo gruppo di case situate tra la provinciale per Casalcermelli e l’Orba, dieci anni fa aveva presentato al Comune un progetto firmato dall’architetto Giuseppe Merlano con il quale si prevedeva la realizzazione di un albergo nelle ex case dei contadini. La tenuta di Retorto risale al X secolo ed era stata costruita nei pressi della Via Aemilia Scauri, che in epoca romana collegava Tortona con Acqui Terme e il porto di Vado, in Liguria. Fino agli anni Settanta erano oltre un centinaio le famiglie che lavoravano a Retorto, molte delle quali vivevano qui, tanto che la frazione aveva anche la scuola.
In base alla convenzione stipulata nel 2009 con il Comune (riapprovata nel 2014 con alcune modifiche non sostanziali), in cambio della realizzazione di strutture turistico ricettive nello storico complesso, l’ente aveva ottenuto interventi a suo favore per oltre un milione di euro in opere a uso pubblico, come un parcheggio e il rifacimento delle strade che, attraversando il borgo, conducono al torrente Orba. L’iter autorizzativo del progetto si era concluso positivamente con il parere favorevole della Commissione regionale per i Beni Culturali e Ambientali e la pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione nel febbraio 2010. Poi il secondo voto in Consiglio comunale ma a Retorto non si è mosso nulla. “E’ stata probabilmente la crisi del settore edile e immobiliare – spiega Andrea Scotto, uno dei fondatori del gruppo Fai “I Fiumi della Bassa Valle” – a impedire l’avvio e la realizzazione del progetto turistico proposto dalla famiglia Bruzzo. Retorto conserva comunque un fascino straordinario, come dimostra il grande successo delle visite organizzate dal nostro gruppo ogni anno, con quasi mille partecipanti, durante le quali facciamo conoscere sia la storia cosiddetta “grande”, che è passata di qui più volte, sia la vita dei contadini che vi hanno vissuto fino a pochi decenni fa, oltre allo splendido ambiente fluviale del torrente Orba”.
“Il mancato avvio dei lavori – spiega il sindaco Giancarlo Rapetti – non dipende certo dall’amministrazione comunale. Purtroppo, è una scelta della proprietà. In municipio non è stata presentata nessuna pratica edilizia e quindi siamo ancora fermi al progetto generale approvato a suo tempo”. A Retorto prosegue l’attività agricola con i pochi dipendenti dell’azienda della famiglia Bruzzo.