L’Ovadese senza bus né treni nei fine settimana verso Alessandria è stato al centro della manifestazione organizzata da Legambiente che sabato si è svolta a Predosa, di fronte alla stazione ferroviaria, inutilizzata dal 2012, quando la linea Ovada-Alessandria venne chiusa dalla Regione guidata dal centrodestra di Roberto Cota. L’amministrazione successiva, di centrosinistra, con a capo Sergio Chiamparino, mostrò qualche apertura alle richieste dei pendolari ma nulla si mosse. “Da quanto è assessore ai trasporti Marco Gabusi – dice Marco Martini, presidente del Comitato pendolari della Ovada-Alessandria, presente all’evento – non abbiamo neppure ricevuto risposte alle nostre richieste di incontro”. Tutto questo mentre altre linee ferroviarie sono state riaperte o lo saranno a breve, come la Casale-Mortara. Il bello è che sulla Ovada-Alessandria, ricorda Martini, non servono grandi investimenti, poiché è ancora utilizzata per le merci e sono stati fatti lavori importati in questi anni, come la costruzione di due sovrappassi. “Dal 2012 – dice Legambiente – il collegamento tra Ovada e il capoluogo di provincia, che è sede anche dell’Università, è gestito su gomma con autobus dal lunedì al sabato. La domenica e i festivi non c’è collegamento e al sabato il servizio termina alle 15.30, lasciando Ovada e tutto l’ovadese isolati dal resto della Regione sino al lunedì mattina. Prima della sospensione chi viaggiava in treno impiegava 39 minuti per muoversi tra Alessandria e Ovada. Oggi, con i bus, il tempo si è allungato a 50 minuti”. A Predosa sabato c’erano anche la sindaca di Predosa, Maura Pastorino, e il consigliere regionale del Pd Domenico Ravetti. “Il numero potenziale di utenti della Ovada-Alessandria – sostiene quest’ultimo – sarebbe sufficiente almeno per iniziare una vera discussione sulla sostenibilità economica. Una discussione che la maggioranza in Regione affronta con un arrendevole silenzio. Incredibile che i bus non garantiscano il trasporto nei weekend e che non interessi il vantaggio ambientale del trasporto su ferro”.