“10 mila euro di rimborsi per spese di rappresentanza sono troppi, rischia di intervenire la Corte dei Conti”. E’ il contenuto di intercettazione telefonica tra il responsabile dell’ufficio Ragioneria del Comune di Gavi, Franco Sala, il capo dell’ufficio tecnico, Pier Paolo Bagnasco. Parole che sono state ricordate in tribunale ad Alessandria dall’avvocato Piero Monti, legale del Comune, parte civile nel processo all’ex sindaco e vicesindaco Nicoletta Albano. Il reato di cui si è discusso è il peculato. Sala nell’ultima udienza è stato ascoltato come teste in particolare sui rimborsi che Albano ha ottenuto per anni dal Comune: la Procura nel 2020 le ha sequestrato in totale circa 80 mila euro. I rimborsi riguardano, secondo l’accusa, viaggi in Italia e all’estero, pranzi e cene in ristoranti, acquisti di condizionatori, zanzariere, aspirapolvere, droni, scope elettriche, articoli per animali, senza alcun legame con l’attività istituzionale e in vari casi senza alcun scontrino o ricevuta per giustificare la richiesta di rimborso. Le spese di rappresentanza in generale sono riferite, per esempio, a viaggi legati all’attività del Comune. Dal gennaio del 2020 il telefono di Bagnasco era intercettato dai carabinieri che stavano indagando sulla concussione ai danni dell’allora sindaco Rita Semino. Monti ha ricordato che nell’intercettazione Sala segnalava che 8-10 mila euro di rimborsi per le spese di rappresentanza rischiavano di far intervenire la Corte dei conti. “La mia – ha spiegato Sala – è stata un richiesta di contenimento delle spese per evitare conseguenze. Mi pare che in quel caso ci fossero le pezze giustificative ma ci sono comunque dei tetti massimo di legge per le spese di questo genere”. “Cosa le rispose Bagnasco?”, ha chiesto Monti. “Dillo tu alla Albano. Ma io non lo feci. Volevo solo perorare la causa del contenimento delle spese”. “Per lei erano spese eccessive?”, ha domandato ancora l’avvocato. “Dovevamo fare delle variazioni di bilancio per aumentare la cifra indicata a inizio anno”, ha risposto il ragioniere. Sui rimborsi alla Albano in generale Sala ha spiegato che il suo compito era solo di apporre un visto contabile, cioè di vedere se i soldi richiesti erano a bilancio e se c’era un capitolo dedicato. “Il provvedimento viene poi emesso dalla segretaria comunale”, ha detto Sala, riferendosi all’allora segretario comunale Giovanna Sutera, anch’essa imputata.
“Troppi 10 mila euro di rimborsi alla Albano, rischia di intervenire la Corte dei Conti”
Nel processo ad Alessandria citata l’intercettazione tra il capo dell’ufficio tecnico Bagnasco e Sala dell’ufficio tributi sulle spese di rappresentanza. Il ragioniere in aula: “Io mettevo il visto contabile, poi decideva il segretario comunale”.