Si sentono presi in giro gli abitanti dell’Ovadese e della Valle Stura. Il 16 giugno, nella riunione in prefettura ad Alessandria convocata dal prefetto Iginio Olita, Apis aveva annunciato “chiusure limitate della A26 tra Ovada e Genova con il traffico interrotto sulla 456 del Turchino in caso di allerta gialla”. Oggi, venerdì 3 luglio, si è potuto verificare che ciò non è avvenuto: la strada del Turchino è chiusa per allerta e la A26 per lavori negli infiniti cantieri. Così, il gruppo Viabilità Valle Stura e Orba ha scritto ai prefetti di Alessandria e Genova parlando di “sconcerto e sconforto delle popolazioni delle Valli Stura e Orba (12 mila abitanti) dopo la nuova contemporanea chiusura odierna sia dell’autostrada A26 che della SS 456 del Turchino. Avevamo ben sperato dopo l’incontro del 16 giugno scorso in cui si stabiliva che in caso di allerta meteo Autostrade per l’Italia non avrebbe chiuso la tratta Ovada Genova Prà. Alla prima occasione (quella odierna) si è verificato l’esatto contrario.
Si parla di sicurezza ma a quanto pare nessuno ha idea di cosa significhi percorrere l’unica stradina alternativa che attraversa le montagne, stretta e senza protezioni, dove si avventurano camion e si formano ingorghi di auto. Attendiamo che ci scappi il morto prima di risolvere i problemi a valle?”. La sbarra di chiusura della strada 456 all’altezza della frana di Gnocchetto Ieri notte è stata aperta abusivamente, a testimonianza dell’esasperazione della popolazione. “Non vogliamo intrattenerla oltre con i danni economici e sociali (ambulanze, cure mediche) che tale situazione provoca – scrivono ancora dal gruppo Viabilità -. La pazienza è al limite, le 4 mila persone iscritte al nostro gruppo ci propongono “azioni forti” e i primi segni di ribellione cominciano a prendere forma nonostante si cerchi di mantenere la protesta nell’alveo della legalità”.