Un piano forestale “partecipato” quello della Zona Speciale di Conservazione (Zsc) “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo e Monte Legna”, a Carrega Ligure, approvato dalla Regione su richiesta delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese dopo aver ascoltato gli abitanti. Nell’area tutelata istituita dall’Unione europea arrivano così le regole con le quali gestire i boschi e i prati, scritte dall’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) su incarico delle Aree Protette. “Nel complesso – spiegano dall’ente che ha sede a Bosio – lo stato di conservazione degli habitat forestali è buono e caratterizzato da una ricolonizzazione di ambienti aperti a causa dell’abbandono delle tradizionali attività silvo-pastorali, minacciando così la conservazione delle praterie e dei pascoli”. Una caratteristica sono i vecchi castagni da frutto, presenti vicino alle frazioni di Carrega, poiché un tempo la castagna dava da mangiare alle famiglie contadine della zona. “In gran parte – spiegano ancora dalle Aree protette – i castagni versano in avanzato stato di abbandono colturale”.

Per questo uno degli obiettivi del Piano forestale della Zsc è “la rivitalizzazione e conservazione delle aree dove vivono i vecchi castagni da frutto, insieme alla valorizzazione della castanicoltura, dove è ancora praticabile, anche con obiettivi di tutela della biodiversità, paesaggistici, turistici e didattici”. Il Piano indica infatti come e dove tagliare nei boschi, tutelando anche altre specie vegetali, come il faggio, la cui presenza si è estesa negli ultimi decenni nei boschi valborberini. Operazione con la quale si vogliono tutelare anche i pipistrelli e i coleotteri, legati alle faggete, oltre agli anfibi e ai mammiferi. Il piano, che interessa circa 6 mila ettari, chiede inoltre attenzione, come si diceva, anche per i prati da sfalcio cercando di fermare la crescita degli arbusti. Questo anche rafforzare gli allevamenti presenti nell’area, come richiesto dagli abitanti. La Zcs comprende il territorio del Parco dell’Alta Val Borbera, istituito dalla Regione su richiesta della popolazione. Come la Zsc, interessa anche parte dei Comuni di Cabella e Mongiardino.