Un week-end a Rocchetta Ligure tra cultura, musica e… Sagra delle fagiolane.

Sabato 7 settembre a Palazzo Spinola, domenica 8  festa in piazza

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La storica “Sagra delle fagiolane”, ha superato il mezzo secolo. Da 51 anni questa giornata dedicata al grande fagiolo bianco, oggi coltivato in piccola scala ma, che un tempo era tra i prodotti che trascinavano l’economia locale, si svolge a Rocchetta Ligure.  In Piazza Regina Margherita, oggi come allora, si danno appuntamento gli abitanti e i villeggianti, per trascorrere le ultime giornate “mondane” prima che cali il sipario sulle sagre, sulle feste di piazza e sulle feste patronali, tanti momenti conviviali che hanno caratterizzato l’estate valborberina.

L’ex sindaco Stefano Gogna alla sagra delle fagiolane

Appuntamento quindi all’edizione numero 51 della tradizionale “Sagra delle fagiolane”, che si terrà domenica 8 settembre. Il programma prevede: dalle 13 pranzo con polenta e fagiolane ai tre gusti tradizionali e dalle 15 distribuzione delle tipiche fagiolane preparate secondo tradizione. Per il pranzo è consigliatala prenotazione chiamando i numeri: 3477487340 – 347 0321974. Per tutta la giornata, esposizione e vendita di oggetti di artigianato e merci varie, oltre  a vendita e degustazioni dei prodotti locali. Il pomeriggio trascorrerà tra canti e balli con la musica dal vivo eseguita dai “Nesci per caso”. La sagra si svolgerà con qualsisi condizione meteo, vista la presenza di una struttura coperta.

Inoltre, per chi volesse visitare due piccoli gioielli del territorio, dalle 16.30 alle 19, resteranno aperti i musei, della ‘Resistenza e Vita Sociale in Val Borbera’ e dell’ ‘Arte Sacra delle Valli Borbera e Spinti’, situati rispeetvamente nel meanino e nel piano nobiliare di Palazzo Spinola.

Sempre a Palazzo Spinola, il giorno precedente, sabato 7 settembre, sono previsti tre incontri culturali, “Tra scrittura, voci, gesti”. Si inizia alle 17 con la presentazione del libro: “L’ultimo bivio” di Gianni Caccia, Puntoacapo editrice. Dialoga con l’autore Davide Parisato. Segue “Terra chiama Terra un anno dopo” la mostra di arte, musica e poesia.  Maria Cristina Pertica, curatrice del Museo della Resistenza e Vita Sociale in Val Borbera, incontra gli artisti, autori della mostra, Franca Cultrera e Pietro Casarini. Al termine la performance “Aion-Anima Mundi” di e con Matteo Calabrò, Daniela Castrogiovanni, Sara Salvatico, Marta Wingu.