I candidati alle elezioni comunali del 26 maggio si esprimano sulla Sei Giorni internazionale di enduro (Isde) in programma tra fine agosto e inizio settembre del 2020 tra la Valle Staffora, nell’Oltrepò Pavese, e l’alta Val Curone. Lo chiedono, con un appello pubblico nove associazioni alessandrine e pavesi, che da mesi stanno cercando di sensibilizzare i politici e soprattutto l’opinione pubblica sulle conseguenze del grande evento che interesserà la zona appenninica tra Piemonte e Lombardia, dove sono previsti, in occasione della manifestazione, circa 200 chilometri di tracciato “in larghissima misura non asfaltato”, lungo sentieri, aree boscate e pascoli, con conseguenze negative per l’ambiente sotto vari punti di vista, oltretutto in aree dove sono stati previsti progetti per quasi 500 mila euro dedicati alla sentieristica.
Ecco l’appello: “Siamo organizzazioni ambientaliste e culturali che operano nel comprensorio montano dell’alto Oltrepò pavese e dell’appennino alessandrino. Ci accomuna ai candidati alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio la passione per il nostro territorio, per il suo sviluppo e per la sua tutela. Nella nostra visione, ciò significa anche e soprattutto promozione delle attività economiche rispettose della biodiversità (agricoltura, allevamento e silvicoltura sostenibili, escursionismo naturalistico, a piedi, in mountain bike, a cavallo, didattica ed educazione ambientale, valorizzazione dei prodotti gastronomici biologico e a chilometro zero, ecc…), attività che il territorio sta dimostrando di saper bene valorizzare e che necessitano di ulteriore attenzione e incremento, confermando le scelte politiche già compiute dall’Oltrepò montano, divenuto area pilota del progetto Snai, e dalle amministrazioni piemontesi, con diversi progetti sulla sentieristica, come quello della “Via dei Campioni”.
Scelte politiche, si è detto: una di esse, molto importante, riguarda la “Sei giorni” mondiale di enduro motociclistico, l’ “Isde”, che dovrebbe svolgersi in valle Staffora e in val Curone a fine agosto 2020. Un “grande evento” proposto ad un territorio “dalla forte tradizione enduristica” secondo gli organizzatori. Quella del fuoristrada a motore è però una delle pratiche che hanno maggiore impatto sul territorio stesso, e che risulta in stridente contrasto rispetto a quanto finora è stato già programmato e realizzato per allestire percorsi di escursionismo naturalistico. I concorrenti dell’Isde – diverse centinaia – dovrebbero ogni giorno cimentarsi su percorsi fuoristrada di oltre 200 km, con evidenti effetti negativi sul fondo dei tracciati e sull’ambiente e promuovendo l’immagine di un territorio “vocato” ad una pratica vietata. Anche in Piemonte e Lombardia, come in Germania, in Francia, in Svizzera, in Spagna, non è infatti consentito il transito fuoristrada di mezzi a motore per scopo ludico (i Comuni e le Unioni di comuni possono individuare appositi percorsi destinati a tale pratica, dovrebbero essere gli appassionati a farsene promotori, conciliando in questo modo la passione e il rispetto delle regole, ma in Italia lo hanno fatto solo poche associazioni, e tutte di trialisti, non di enduristi). Chiediamo dunque ai candidati di pronunciarsi pubblicamente sulla questione dell’Isde in particolare, chiediamo loro un formale impegno ad essere trasparenti – rigorosi – coerenti nell’esaminare le proposte degli organizzatori dell’Isde”.
I firmatari sono: Legambiente Lombardia, Legambiente Voghera Oltrepò, Comitato per il territorio delle Quattro Province, Club Alpino Italiano – Tutela Ambiente Montano Commissione Interregionale Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, associazione Chi Cerca Crea, associazione Oltre le Strette, associazione Progetto Ambiente, associazione Iolas (Associazione pavese per lo Studio e la Conservazione delle Farfalle), Anpi sezione di Zavattarello