«Vi racconto la mia odissea all’ospedale di Novi Ligure»

«Mi sono rotta il bacino vicino al Pronto soccorso di Tortona ma l’ambulanza mi ha portato a Novi». L’Asl: il 118 ha seguito le disposizioni, la sala operatoria è in ristrutturazione

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Erano le 22,20 del 28 febbraio quando la tortonese Daniela Ghia è caduta dalle scale di uno studio medico a circa 300 metri dall’ospedale di Tortona. Il medico ha chiamato il 118 e quando è arrivata l’ambulanza gli operatori le hanno detto che dovevano portarla all’ospedale di Novi Ligure, in quanto a Tortona la sala operatoria ortopedica non funziona.

«Nonostante i tentativi del medico (che ha telefonato al responsabile del 118) – dice Daniela Ghia -, non siamo riusciti a fare le radiografie all’ospedale di Tortona in quanto il responsabile del 118 ci ha detto che era necessario andare a Novi per un eventuale intervento chirurgico, che sicuramente non sarebbe stato effettuato la sera stessa, ma così si sarebbe evitato un eventuale altro viaggio in ambulanza. Un viaggio di circa un’ora perchè il manto stradale dissestato non consentiva all’ambulanza di andare a più di 20-30 Km orari. Mi hanno ricoverato al pronto soccorso di Novi dove mi è stata diagnosticata la frattura del bacino e siccome non c’era posto in Ortopedia, mi hanno “parcheggiata” per un giorno in Urologia». Daniela Ghia ha inviato un esposto al direttore del San Giacomo, Simone Porretto.

«Gli stessi medici dell’Ortopedia di Novi, che mi hanno visitato in Urologia il giorno dopo – aggiunge -, si sono stupiti e mi hanno chiesto come mai non ci siamo fatti portare al pronto soccorso di Tortona, anzichè a Novi».

Sono ormai parecchie settimane che la sala operatoria ortopedica di Tortona è parzialmente utilizzabile non essendo ancora stati sostituiti i filtri dell’impianto di aerazione. Daniela Ghia chiede perché non sono ancora stati fatti questi interventi e per quale motivo non si è cercato di alleviare il dolore al paziente con un inutile viaggio a Novi Ligure e non si è fatta la diagnosi a Tortona.

«Invito i vertici dell’Asl e i politici locali e regionali ad una attenta riflessione su questa politica del risparmio – aggiunge -, su quanto stia danneggiando noi cittadini in termine di salute e di servizi. L’ospedale di Tortona è completamente ristrutturato a nuovo e desolatamente vuoto…».

«Il 118 ha agito in base alle disposizioni – risponde l’Asl -. Le emergenze ortopediche devono essere trasportate a Novi perchè la sala operatoria a Tortona è in fase di ristrutturazione e non in grado di svolgere tutti i tipi di intervento. I lavori in corso da tempo per rifare l’impianto di aerazione non rendono la sala idonea a qualsiasi tipo di intervento. Il comportamento del 118 quindi è stato corretto: così deve essere finchè non si metterà a posto la sala operatoria. Alla signora risponderemo entro 30 giorni, come avviene per ogni segnalazione, anche sul servizio infermieristico, dal quale non è ancora pervenuta la relazione».

E’ soprattutto su questo punto che Daniela Ghia ha scritto al direttore del San Giacomo, Daniele Porretto.

«Devo rappresentarle a malincuore – si legge nell’esposto – che il trattamento riservato dagli operatori non è stato dei più esemplari. Il trasporto dal reparto di Urologia a quello di Ortopedia è stato traumatico: ho avuto la sfortuna di essere stata affidata a operatori che, per negligenza o incapacità, sembravano essersi dimenticati delle mie fratture. Mi hanno girato, spostato, sollevato con “malagrazia” e pochissima cautela, provocandomi sofferenze che mi hanno tramortito per le successive 12 ore. Inoltre, nonostante il cospicuo numero di operatori socio sanitari, infermieri e medici che passavano e sostavano nei corridoi, spesso pazienti immobilizzati a letto non riuscivano a ottenere la necessaria assistenza, anche dal punto di vista igienico».