L’incrocio del casello della A7 a Vignole Borbera è sempre più affollato ma della rotonda annunciata dall’allora commissario del Terzo valico, Iolanda Romano nel 2018, nessuna traccia. Nell’autunno di due anni fa era stata infatti firmata la convenzione tra la Provincia e il Cociv per la costruzione della rotatoria all’ingresso del casello. Un’opera attesa da sempre per via della pericolosa conformazione dell’incrocio, a rischio intasamento a causa della presenza dei camion generati dai cantieri di Arquata Scrivia del Terzo valico. La rotonda avrà una forma a fagiolo e, come aveva spiegato il commissario, “sarà costituita da 4 innesti e da un’isola centrale in parte transitabile mediante la realizzazione di una fascia sormontabile, per agevolare le manovre dei veicoli pesanti. Ai margini esterni della rotatoria – sul lato nord – è previsto un percorso pedonale”. Il costo stimato è di ben 1,37 milioni di euro.

L’incrocio del casello A7 di Vignole Borbera

La Provincia, a fine 2018, aveva annunciato il via ai lavori nella primavera del 2019 finora tutto è rimasto come prima. “Si attendeva – spiega il sindaco di Vignole Borbera, Giuseppe Teti – la convocazione della nuova seduta della conferenza dei servizi per metà dicembre ma non abbiamo più saputo nulla. La situazione dell’incrocio resta sempre pericolosa e va risolta al più presto. Ora speriamo che la conferenza sia convocata a inizio 2020 e che arrivi l’approvazione del progetto e quindi la Provincia possa partire con la gara”. Nell’ultima seduta, ricorda Teti, la Regione aveva sollevato dubbi sul progetto, non ritenendo sicura la rotonda così come è stata prevista. “E’ un parere non vincolante – prosegue il sindaco – che può quindi essere superato. Devono anche partire gli espropri nei confronti di due privati a ridosso dell’incrocio ma per ora è tutto fermo”. Il protocollo firmato nel 2018 prevedeva comunque verifiche sull’efficacia della rotonda in presenza di un elevato numero di camion.