E’ lungo l’elenco dei rimborsi letto dal brigadiere dei carabinieri di Novi Ligure Enrico Marrese davanti al collegio giudicante di Alessandria. Un totale di 89mila euro, pari alla somma sequestrata nel 2020 a Nicoletta Albano, ex vicesindaco di Gavi, per il reato di peculato. Ieri, 29 novembre, il processo è entrato nel vivo. La donna, che deve rispondere anche di concussione, era assente, come Eugenio Rabbia, accusato di falso. Presenti invece gli altri due imputati, il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Gavi, Pierpaolo Bagnasco, e l’ex segretario comunale Giovanna Sutera, che devono rispondere di favoreggiamento nella concussione, e di falso. I carabinieri di Novi Ligure che hanno svolto le indagini nel gennaio 2020 per la concussione nei confronti dell’allora sindaco Rita Semino alcuni mesi dopo si sono visti consegnare dal commissario prefettizio Maria Clara Callegari, alla guida del Comune dopo la decadenza della Semino per via delle dimissioni dei consiglieri di maggioranza, e dal segretario comunale Rossana Carosio una lunga serie di determine dirigenziali. Albano, in base a questi atti, ha ottenuto cospicui rimborsi dalle casse comunali per una lunga serie di spese, rimborsi ritenuti illegittimi dall’accusa poiché o non erano spese di carattere istituzionale rimborsabili o non avevano alcuna “pezza” giustificativa oppure, infine, non erano autorizzate dal sindaco Semino. Marrese, su invito del pubblico ministero Bruzzone, le ha elencate. Alcune, come quelle per l’acquisto di droni, scope elettriche, zanzariere, erano già note. Altre no.
Una su tutte: 1936 euro rimborsati per un viaggio a Torino, in treno, risalente addirittura al 2008. Albano, secondo la deposizione del brigadiere, si è fatta rimborsare 3.650 euro per viaggi a Mosca e Roma per la promozione del Gavi docg con il Consorzio tutela nel 2017, un altro viaggio a Parigi insieme alla sua segretaria Manuela Figheti per 1400 euro, altri 4255 euro per volare di nuovo a Mosca e a Roma. I gaviesi, sempre secondo il racconto in tribunale, hanno rimborsato alla Albano anche 900 euro spesi in un negozio di fotografie a Sestri Levante e all’Ipercoop di Carasco, in provincia di Genova, e 800 euro per la riparazione di un iPad. “L’iPad – ha chiesto il pubblico ministero – era del Comune?”. “No – ha risposto il carabiniere -, apparteneva alla Albano”. “Ci sono anche 16 mila euro per spese legali per un processo a Biella per diffamazione nei confronti di un giornalista – ha spiegato Marrese -. Una spesa che è apparsa sproporzionata”. “La persona offesa era il Comune?”, ha chiesto Bruzzone. “No – ha risposto il brigadiere – era Albano”, per far comprendere che si trattava di una spesa che, al di là dell’entità, non poteva essere rimborsata. Spiccano poi un rimborso per prodotti tipici risalente al 2011 e altri due somme altrettanto curiose: 1320 euro per le spese sostenute da Albano per la mostra canina del 2019 e altri 2120 euro per “spese vive” per l’inaugurazione della “nuova piazza”, si presume piazza Marconi, riqualificata nel 2017 e inaugurata in pompa magna nell’ottobre di quell’anno.