Silvano Bellò è morto ieri a causa di un infarto. Aveva sessant’anni, molti dei quali passati a raccontare ai visitatori la storia dell’area archeologica.


Appassionato di cultura locale, era originario di Vobbia e faceva ancora parte della Confraternita Trinitaria del paese ligure.
Dopo aver frequentato l’Università a Torino ha iniziato la sua lunga esperienza lavorativa alle dipendenze del Ministero dei Beni culturali, un’esperienza che si sarebbe conclusa a breve; lo scorso anno, proprio in questo periodo era stato colto da infarto miocardico aveva così pensato di andare in pensione e stabilirsi in Val Borbera, dove aveva molti amici con i quali condivideva tanti interessi legati oltre alla cultura, alla salvaguardia e al recupero del territorio.


Tante le manifestazioni di cordoglio. Tra queste l’associazione Libarna Arteventi su facebook ha scritto, postando una foto di Bellò nell’area archeologica: “Da oggi Libarna è più sola, siamo tutti più soli. Eccoti, con la tua inseparabile pipa sul belvedere dei resti dell’antica città a raccontare la storia con le tue storie. Ogni volta ci sembravi un Capitano sul cassero della nave. Animo buono, un po’ introverso e “stretto” come la Tua Valle, sempre disponibile e pronto ad aiutare, con te era “tutto compreso”. Ci mancherà la “parabola” della tua vita, fatta di voli tra storia, filosofia e fantasia. Senza dimenticare la tua passione per Columella. Ciao Silvano, grazie di tutto”.