Capita di attraversare un momento difficile nella vita e per affrontarlo si facciano scelte sbagliate. E’ quello che probabilmente è successo a una dipendente dell’asilo nido comunale di Arquata Scrivia, accusata di non aver versato nelle casse comunali i soldi incassati in contanti per le rette dei bimbi ospitati nella struttura.
La denuncia è partita dall’ufficio del sindaco Alberto Basso. “Un paio di settimane fa – spiega – ci siamo accorti che c’era una sorta di mala gestione nella contabilità dell’asilo nido, e quindi ho sporto denuncia. I carabinieri sono intervenuti sia in Municipio, sia a scuola, e hanno acquisito tutta la documentazione contabile dell’asilo. Non siamo ancora in grado di quantificare l’ammanco, anche perché non sappiamo esattamente quando è iniziata questa disavventura, e soprattutto non sappiamo quante sono le rette non pagate, e neppure se le rette non pagate ammontano a 100 o 300 euro, questo lo capiremo nei prossimi giorni” . Gli importi delle rette scolastiche vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 380 euro, mensili dipende dal reddito familiare.
Intanto i carabinieri proseguono con le indagini. “Resta che per me – prosegue il primo cittadino – questa vicenda è dolorosa, non volevo crederci e, di fatto, non sapevo cosa pensare, sono convinto che questa azione sia una conseguenza di altri problemi. Vorrei anche sottolineare che questa vicenda è circoscritta ad un mero ammanco di denaro e in nessun modo tocca la sfera dei maltrattamenti nei confronti dei minori. Anzi ritengo che la persona implicata in questa triste storia, sia carica di umanità e solo sfortunate circostanze l’hanno portata ad agire in questo modo”.