Scade sabato il termine per presentare memorie e documenti al Comune di Arquata Scrivia da parte delle famiglie che a febbraio avevano ricevuto dall’amministrazione comunale la lettera con la richiesta di pagare le rette dell’asilo nido “Emilia Morando” per l’anno scolastico 2016-2017 entro il 28 febbraio. La vicenda nasce dalla denuncia presentata dal sindaco Alberto Basso nei confronti della ex direttrice della scuola, Teresa Gandolfo, indagata per truffa e peculato per essersi trattenuta del tutto o in parte le rette di una serie di bambini, secondo l’accusa, organizzando tra l’altro un registro e una contabilità parallela per gli iscritti all’asilo in sovrannumero rispetto ai sessanta consentiti. Secondo quanto emerso dalle indagini, inoltre, a diverse famiglie venivano praticati “sconti” sulle rette del tutto privi di fondamento, visto che le cifre sono calcolate in base all’Isee. Il Comune, che ha già annunciato una richiesta danni nei confronti della donna in caso di rinvio a giudizio e di condanna, sostiene di aver chiesto i soldi anche alle famiglie poiché obbligato per legge. I i circa 40 destinatari si sono visti recapitare richieste di pagamento che vanno da poche decine a 3 mila euro. Finora, però nessuno ha pagato. Le famiglie avevano incontrato in municipio gli amministratori comunali che avevano spiegato loro i motivi della raccomandata.
C’è chi sostiene di aver sempre versato ogni retta, fidandosi della figura della Gandolfo, alla guida dell’asilo da decenni, con grande soddisfazione di tutti. Diverse famiglie hanno ancora le ricevute dei versamenti che attestano i pagamenti. Saranno queste le carte che porteranno in municipio entro sabato, insieme alle memorie dei legali incaricati, per dimostrare la loro buona fede “Ci siamo rivolti a un avvocato per essere tutelati in questa vicenda – spiegano alcuni genitori -. Nessuno finora ha pagato nulla al Comune, respingendo la richiesta contenuta nella lettera di febbraio”. Gli uffici comunali valuteranno la documentazione e si pronunceranno entro il 20 aprile. “Abbiamo convenuto – spiega il sindaco, Alberto Basso – che la data del 28 febbraio era troppo ravvicinata rispetto alla data di arrivo delle lettere. Così ci sarà tempo fino al 31 marzo per consegnare memorie e ricevute. Entro il 20 aprile il Comune valuterà ogni singolo caso. Se saranno presentate documenti utili a dimostrare la buona fede non chiederemo nulla, se la Corte dei conti non ci obbligherà”. La Gandolfo ha già proposto, tramite i suoi legali, di risarcire il Comune con una somma (diverse decine di migliaia di euro) che deve essere valutata dagli amministratori comunali poiché l’ammanco registrato sarebbe di molto maggiore. La donna si è giustificata sostenendo di essere affetta da ludopatia.