Cantalupo Ligure. Una falla nella tubatura fa sprecare ettolitri d’acqua.

Nonostante siano già trascorsi tre giorni l’Azienda responsabile non interviene.

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L’acqua è un bene prezioso. Questa è una verità incontrovertibile che non può essere messa in discussione. Alcuni scienziati, dopo aver esaminato lo stato dei sistemi idrici a livello globale, nel loro rapporto hanno indicato che nel 2030, ossia tra soli 6 anni, la domanda di acqua dolce supererà la sua disponibilità effettiva del 40%, trascinando tutti in una gravissima crisi idrica mondiale. Se questa sia la verità o meno, ovviamente noi non siamo in grado di stabilirlo, la realtà è che negli ultimi anni, in alcuni periodi abbiamo dovuto limitare l’uso dell’acqua a causa della siccità. Ma perché stiamo scrivendo tutte queste ovvietà? Solo perché siamo sconcertati dalla mancanza di professionalità di una azienda che dovrebbe tutelare l’acqua e invece consente che sgorghi, a causa di una perdita, nel bel mezzo della strada provinciale 140 all’altezza del paese di Cantalupo Ligure.

Mercoledì scorso un cittadino della Val Borbera ha notato una piccola pozza d’acqua che fuorusciva dalla strada, lo ha segnato al Comune di Cantalupo Ligure che, a sua volta lo ha segnalato all’Azienda responsabile.

“Dopo la nostra segnalazione speravamo intervenissero subito – spiegano dal comune – ma così non è stato. Il personale incaricato da Gestione Acqua, ha ipotizzato che la falla possa non essere nel punto in cui fuoriesce l’acqua, ma più a monte, quindi prima di iniziare lo scavo per il ripristino della tubazione è necessaria un’indagine. Il problema è che il primo giorno usciva poca acqua, adesso molta di più”.

Bravissimi, molto professionali. Certo, che senso ha smantellare l’asfalto se il buco non è lì? Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Intanto l’acqua continua zampillare. Intanto noi continuiamo a pagare per servizi inesistenti. Intanto noi resteremo all’asciutto, felici delle scelte che si fecero tanti anni fa quando i nostri amministratori dell’epoca decisero di “vendere” l’acqua che scorreva nei torrenti valligiani e forniva gli acquedotti rurali, senza inciampi e senza creare condutture che dopo pochi decenni sono diventate colabrodo.

Come sempre è la politica, poco lungimirante e molto arrogante a decidere le malesorti di un territorio. Nonostante le proteste dei cittadini della Val Borbera che in quegli anni, avevano addirittura allestito una pièce teatrale dal titolo “A foa du tubo”, l’opera per la raccolta e la distribuzione dell’acqua è stata fatta, con il risultato che i costi per i cittadini sono aumentati e i torrenti si sono svuotati.  Così come probabilmente avverrà con l’impianto eolico industriale che, distruggerà il territorio e non porterà nessun beneficio alla popolazione della Val Borbera.