“A Milano sarebbe stato senz’altro più facile ma qui abbiamo la bellezza di questi luoghi”. Patrizia Fabris, 61 anni, docente di materie artistiche, milanese di origine, spiega così la decisione di aprire, dal prossimo agosto, un laboratorio d’arte nella Valle dei Campassi. Precisamente, a Croso, frazione di Carrega Ligure immersa nei boschi. Patrizia abita nel piccolo borgo dal 2010 e il suo compagno, Flavio Franco, è stato l’ultima persona a essere nata a Croso. Da tempo gestisce un allevamento di bovini da carne, alimentati solo con le erbe dei pascoli della zona e, insieme a Patrizia, dà alloggio ai turisti grazie ad alcune camere adibite a ospitalità rurale famigliare, una forma di agriturismo autorizzata solo nei territori montani. A Croso quella di Patrizia e Flavio è l’unica attività economica ma questa situazione di estrema desertificazione commerciale non li spaventa.
Anzi: con il progetto “Arte in Valle dei Campassi” Patrizia ha ottenuto fondi europei dal Gal Giarolo per attivare, come si diceva, un laboratorio d’arte rivolto non solo ai turisti. “Proporremo corsi d’arte da offrire ai turisti che vengono in Val Borbera non solo per fare escursionismo ma anche per vivere esperienze nuove a contatto con la natura, andando quindi oltre il semplice soggiorno – spiega Patrizia -. Inoltre, io mi occupo di Arte terapia, un’attività che vuole dare sostegno alle persone affette da problemi psichici affiancandosi a psichiatri o psicologi. Oltre all’uso della parola, per queste persone in cura viene utilizzata anche la creazione di immagini e oggetti, anche con materiale da riciclo. Nel laboratorio c sarà spazio anche per questo”. Una bella sfida, data la collocazione del laboratorio in mezzo all’Appennino più selvaggio, nel cuore del Parco dell’alta Val Borbera.