Rinnovo del parco mezzi e riduzione del personale senza licenziamenti per arrivare a risanare l’azienda nel 2021. Sono questi gli obiettivi del piano di ristrutturazione da 2 milioni di euro presentato ieri dal Cit nella sua sede di Novi Ligure dopo la certificazione da parte della società di advisor Gmr di Torino e l’approvazione da parte l’assemblea dei sindaci. Questi ultimi si sono impegnati a garantire con i contributi dei Comuni soci, la liquidità per i prossimi tre esercizi per arrivare all’equilibrio del bilancio o addirittura, ad avere un attivo, secondo quanto previsto dal piano stesso. Sono quindi rientrate le intenzioni manifestate da alcune amministrazioni comunali, come Serravalle Scrivia, che aveva “minacciato” la cessione delle proprie quote a fronte del maxi debito da 462 mila euro registrato dal Cit. Il presidente Giuseppe Licata e il vice presidente Paolo Moncalvo hanno annunciato il “rinnovo dei 41 bus, che hanno ormai un’età media di 13 anni, per alcuni addirittura si arriva a 18. In programma l’acquisto di 12 nuovi mezzi”.
Prevista una spesa di 1,5 milioni in tre anni. Rispetto al personale, il numero dei dipendenti, già ridotto di cinque persone dall’inizio dell’anno, a oggi è di 44 unità e fino al 2021 è in programma l’uscita di altre 7-8 persone, tutti impiegati e vicini alla pensione. Ovviamente non ci sarà nessuna assunzione”. La perdita comincerà a essere riassorbita dal 2019, quindi attraverso l’attuazione di sette punti: accordo di programma con i Comuni soci per impegnarli a sostenere l’azienda; revisione dei servizi urbani ed extraurbani a domanda debole, favorendo il servizio a chiamata; sviluppo dell’attività di marketing su prodotti e brand; rinnovo dei mezzi; rilancio del deposito aziendale per uffici e produzione di energia elettrica; sviluppo dei servizi sul mercato che generano utili, come il noleggio con conducente, le pompe funebri (che non verranno quindi cedute) e dei parcheggi; infine, abbattimento dei costi del personale. Rispetto alle corse da “eventualmente” tagliare, il piano prevede dai Comuni che chiederanno di mantenerle “risorse aggiuntive”, insomma cacciate il denaro e avrete ciò che volete. L’ingresso di un privato come socio del Cit è indicato come un’ipotesi dal piano. Il tutto tenendo conto anche della futura gara per l’affidamento del servizi di trasporto pubblico, continuamente rinviata dalla Regione