La Provincia prova di nuovo a eliminare tutte le nutrie dal territorio. Ha infatti approvato il piano per gli anni 2022-2026, che sarà valido anche nelle aree protette. Un piano che è stato approvato dall’Ispra, l’istituto superiore per la tutela dell’ambiente. Le aree di intervento in particolare riguardano i terreni lungo i grandi corsi d’acqua, come lo Scrivia, il Po, il Tanaro e la Bormida. Per l’abbattimento delle nutrie è previsto l’utilizzo di gabbie-trappola, considerato il metodo preferenziale. I cosiddetti castorini vengono poi uccisi a colpi di fucile o asfissiati. L’altro metodo è l’abbattimento diretto con arma da fuoco. A eseguire queste operazioni sono chiamati gli agenti della vigilanza faunistica provinciale, i vigili urbani o gli agricoltori autorizzati dalla Provincia mentre i cacciatori possono sparare alle nutrie nel periodo di caccia. L’ultimo piano di abbattimento ha visto 2.700 nutrie uccise tra il 2018 e il 2021. Sono animali considerati dannosi per le coltivazioni, specie per il mais, la barbabietola da zucchero, ail riso e gli ortaggi. Creano problemi ai canali scavando le tane sugli argini e a molti uccelli acquatici.