Stavolta è davvero la parola fine. Energa, la società che intendeva realizzare il biodigestore di Isola del Cantone (Genova), ha rinunciato. L’impianto avrebbe messo a rischio gli acquedotti dei Comuni alessandrini che si alimentano dal torrente Scrivia, visto che era previsto a poca distanza dal greto del corso d’acqua, in località Camposaragna. I Comuni di Arquata e Isola in primis avevano fatto ricorso contro l’autorizzazione ambientale rilasciata con notevole fretta dalla Regione Liguria e poi fatta a pezzi dal Tar Liguria. Energa, nei mesi scorsi, aveva avuto torto anche rispetto al ricorso contro il no all’autorizzazione arrivato dalla Città metropolitana di Genova: anche stavolta il Tar di Genova gli aveva risposto picche motivando che il biodigestore era situato troppo vicino anche alla ferrovia Milano-Genova, come aveva evidenziato Rfi, che si era rifiutata di concedere la deroga richiesta dalla società del settore rifiuti per escludere ogni rischio di esplosioni mettendo in pericolo i treni in transito.

Isola del Cantone manifestazione contro il biodigestore
La manifestazione contro il biodigestore a Isola, nel 2016

Ipotesi che Energa ha sempre negato insieme al potenziale inquinamento dello Scrivia. Contro l’impianto erano scesi in piazza i cittadini di Isola e Arquata e i sindaci liguri e piemontesi interessati. Ora Energa ha di fatto annunciato la rinuncia all’impianto, come ha fatto sapere l’amministrazione comunale isolese, depositando al Consiglio di Stato, dove si dovevano discutere i ricorsi contro le sentenze del Tar, una istanza per “improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse”. I legali in sostanza hanno chiesto di stabilire che non c’è più interesse a discutere l’appello: Energa ha fatto dietro front. “Possiamo finalmente chiudere questo capitolo”, ha scritto il sindaco di Isola, Natale Gatto. Stefania Pezzan, assessore all’Ambiente del Comune di Arquata Scrivia, commenta: “L’amministrazione comunale ringrazia in particolare l’avvocato Emiliano Bottazzi per l’ottimo lavoro svolto e tutti i cittadini che hanno supportato l’azione di contrasto contro l’ennesima opera dannosa per l’ambiente per la salute della gente”.