Alla fine, la “manina” che ha fatto sparire dallo statuto del nuovo Comune di Cassano Spinola la creazione del “municipio” di Gavazzana, simile a quelli che esistono, per esempio a Ostia e Genova Bolzaneto, sarebbe della segretaria comunale Domenica La Pepa. È stato detto l’altra sera durante l’assemblea che si è svolta nell’ex palazzo municipale gavazzanese, di fronte al pubblico “agguerrito”. Tutta l’amministrazione comunale era presente al tavolo convocato dal sindaco Sandro Busseti dopo la gaffe della settimana scorsa, quando la bozza dello statuto, arrivata in Consiglio per essere approvata, era diversa da quella prevista dall’accordo sulla fusione tra i due Comuni, risalente al 2015: sparita per l’appunto la municipalità di Gavazzana, costituita da un pro sindaco e da due consiglieri eletti dai gavazzanesi, con poteri consultivi. Ciò significa che ogni atto del Comune che riguarda Gavazzana deve essere valutato da queste figure, che esprimono un parere non vincolante.

Un momento dell’assemblea a Gavazzana

A qualcuno dell’amministrazione comunale, nel senso più ampio del termine, non deve essere stata gradita questa previsione, indicata anche dal testo unico degli enti locali, la “bibbia” dei sindaci. Il voto in Consiglio è saltato ma a Gavazzana la popolazione, dopo la fusione “forzata”, ha patito quello che è sembrato uno sgambetto vero e proprio. Così il testo arrivato in Consiglio era stato modificato. Da chi? È la domanda che ha posto all’inizio dell’assemblea la consigliera di minoranza Anna Maria Bergo: “E’ necessario sapere chi ha redatto la bozza di statuto arrivata in Consiglio”. L’ex sindaco di Gavazzana, Claudio Sasso, ha “aperto il libro” nei confronti degli attuali amministratori: “Dal primo gennaio scorso c’è un nuovo Comune diverso dai precedenti ma, invece che a una fusione, siamo di fronte a una incorporazione di Gavazzana da parte di Cassano, quando invece le due entità dovevano avere gli stessi diritti in base all’accordo del 2015. Oltre alle intese di carattere economico e urbanistico nell’accordo si parla chiaramente della tutela dell’autonomia dei cittadini di Gavazzana, attraverso la municipalità, che invece è sparita. Non solo: la carta intestata del Comune riporta solo lo stessa di Cassano e non anche quello di Gavazzana.

L’ex sindaco di Gavazzana Claudio Sasso e il segretario comunale Domenica La Pepa prima della fusione dei due Comuni

È un abuso: Gavazzana non può essere paragonato alla Guacciorna (località di Cassano, ndr)”. Per la maggioranza, Domenico Alloisio ha ricordato che nell’attuale amministrazione c’è un assessore di Gavazzana (Renato Bellingeri, ndr) e, a proposito della bozza modificata, “dev’esserci sfuggito qualcosa, noi non sapevamo delle modifiche al testo, non c’è nessuna malafede. Ritengo però che un pro sindaco in un paese così piccolo non abbia senso”. L’ex sindaco e consigliere di minoranza Marco Traverso ha commentato: “E’ strano che la maggioranza non conoscesse il testo portato in Consiglio, anche perché il segretario comunale era a conoscenza dell’accordo del 2015 e non ha mai nascosto di essere contraria alla municipalità. Voi, comunque, non potete dire che eravate all’oscuro”. Il vicesindaco Paolo Ceria, a proposito della posizione della dottoressa La Pepa, ha detto che la segretaria in Consiglio comunale “si è detta contraria ma ha parlato a nome suo”: come a dire che la maggioranza non la pensa così. Se anche lo statuto sarà approvato a breve, è stato detto durante l’assemblea, entrerebbe in vigore nel 2023, con la nuova amministrazione comunale eletta dai cittadini. Come fare? Il sindaco Busseti si è detto disponibile a nominare il pro sindaco e i due consiglieri, sempre in base alla legge, su proposta dei gavazzanesi. Lo statuto, invece, sarà modificato e votato dal Consiglio, segretario o non segretario….

IL COMITATO CONTRO LA FUSIONE INTERVIENE SULLA SENTENZA DEL TAR. Il comitato, per mano del suo legale, avvocato Sabrina Molinar Min, ritiene opportuno precisare quanto segue in seguito alla sentenza del Tar Piemonte del 17 ottobre scorso depositata il 12 novembre 2018, al fine di evidenziare “l’impopolare fusione imposta”. “In relazione agli articoli apparsi sui quotidiani sarebbe opportuno effettuare alcune considerazioni derivanti in primo luogo dalle indicazioni dello stesso Tar Piemonte: sebbene non sia stata accolta la questione di legittimità costituzionale della legge regionale istitutiva del nuovo Comune, ciò non significa che gli atti prodromici siano legittimi, semplicemente non erano stati impugnati nei termini.

In ogni caso con riferimento alle scelte politiche che sono state operate dalle amministrazioni per addivenire al nuovo Comune, il Tar effettua alcune considerazioni che definisce extra giuridiche e che quindi, pur non incidendo sulla validità degli atti, forniscono un quadro negativo delle scelte politiche effettuate, le quali, purtroppo, non sono sindacabili da parte del Tar. In particolare si legge nella sentenza: “Si tratta, osserva il collegio, di valutazioni di carattere eminentemente politico che questo giudice non è legittimato a sindacare nel merito…(omissis). Si può solo aggiungere – con la precisazione che si tratta di una valutazione di carattere extragiuridico, non incidente sulla legittimità degli atti impugnati – che probabilmente una scelta più equilibrata e lungimirante del nome del nuovo Comune, che non coincidesse con quello di uno dei due enti oggetto di fusione, sarebbe stato maggiormente accetto dalla popolazione di Gavazzana, che invece ha finito per percepire l’intera vicenda come una sorta di incorporazione coatta nel Comune di Cassano Spinola, con sostanziale perdita della propria identità storica e comunitaria (solo in minima parte mitigata dall’istituzione del Municipio)”.