560 morti in poco meno tre ore, donne, vecchi e persino 130 bambini: sono i numeri spaventosi della strage di Sant’Anna di Stazzema, in Versilia, opera del del 16° battaglione SS della Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer guidato dai fascisti versiliesi e comandato dal maggiore Walter Reder, avvenuta 12 agosto 1944. Le vittime furono gli abitanti del paese e molti sfollati che lì avevano trovato rifugio dalla guerra. Fu una rappresaglia compiuta perché il villaggio non aveva rispettato il bando tedesco di abbandonare il paese. Nello spettacolo “Scalpiccii sotto i platani” Elisabetta Salvatori ricostruisce e racconta gli ultimi momenti di vita di quelle persone, tutte in attesa della fine della guerra, fra paura e mancanza di cibo, nei giorni precedenti all’eccidio, giorni che si snodano in modo apparentemente normale: il 24 luglio nasce una bambina, chiamata Anna, due giorni dopo si celebra la festa di Sant’Anna per le strade del paese. Il 10 agosto, la notte delle stelle cadenti, sotto i platani della piazzetta della chiesa, i bambini fanno un girotondo e qualcuno ricorda ancora lo scalpiccio dei loro piedini. Poi, il 12 agosto, l’arrivo dei soldati.
Elisabetta Salvatori, accompagnata sulla scena dal violino di Matteo Ceramelli, ha ascoltato i racconti di quei pochissimi sopravvissuti, le testimonianze dirette di coloro che, bambini, vissero quel tragico giorno. Lo spettacolo è in programma oggi, alle 16,30, nel Parco di Villa Caffarena a Serravalle Scrivia, organizzato dal Comune e dall’Anpi di Serravalle e Stazzano in occasione degli 80 anni della Liberazione.