Faceva da intermediario tra aziende pubbliche e private e otteneva fondi che, secondo i magistrati, erano tangenti. Diego Sozzani è parlamentare di Forza Italia, eletto nel 2018 a Novara ma a Tortona è noto per essere il marito di Emanuela Patta, esponente della Lega e assessore alla Sicurezza nella giunta guidata da Massimo Berutti tra il 2009 e il 2014. L’esponente forzista, che risiede a Tortona, è finito nei guai nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano denominata Mensa dei poveri. Grazie alle intercettazioni ambientali emerge, secondo l’ordinanza di custodia cautelare del gip, il ruolo di intermediario che Sozzani ha svolto, insieme al novarese Mauro Tolbar, tra Andrea Gallina, amministratore delegato di Acqua Novara Vco, società municipalizzata novarese, e Daniele D’Alfonso, amministratore unico della Ecol Service di Corsico (Milano). Il parlamentare ha in sostanza organizzato un incontro tra i due poi sfociato, secondo il gip, nell’accordo corruttivo che ha permesso alla ditta milanese di ottenere appalti con mezzi fraudolenti. “Tolbar e Sozzani – scrive i gip – precisano che, grazie alla loro intermediazione, D’Alfonso si è già aggiudicato dei lavori a Novara in relazione al quale lo hanno aiutato ad “incassare” la somma di 100 mila euro nonché a risolvere un’ulteriore problematica inerente ad un ulteriore appalto in provincia di Alessandria: “…però ha preso dei lavori a Novara… …gli abbiamo..gli abbiamo risolto un..un incasso..100 mila euro!… …di lavoro già preso, sta già lavorando! e in più gli abbiamo fatto prendere..gli abbiamo risolto un problema ad Alessandria con il direttore tecnico, che lo stavano massacrando, perchè aveva vinto un appalto e gli volevano fare iniziare..l’ha fatto…”.

Il palazzo di giustizia di Milano

Tolbar, allora, aggiunge che a fronte della loro prestazione agevolatoria avevano chiesto a D’Alfonso una dazione di 1.500 euro, rimasta tuttavia inevasa: “…non so come..come devo..come devo co..gli abbiamo fatto conferire i percolati a Novara, gli abbiamo chiesto 1.500 euro, ci ha detto che ce li dava per le tessere, non ce li ha neanche dati! m’ha preso anche per il culo, ho detto “ma vaffanculo!”, non so come gestirla, cioè più che altro io..adesso non ne ho parlato col Gallina…”.  Sempre dalle intercettazioni emergono “ulteriori elementi di conferma agli accordi di natura corruttiva preesistenti all’affidamento di lavori alla Greenline da parte delle società pubbliche del Varesotto”. Lo studio di progettazione Greenline appartiene ai fratelli Stefano e Diego Sozzani e ha sede a Novara. D’Alfonso, secondo le accuse, elargiva a Sozzani un contributo economico complessivo di 10 mila euro “in assenza della prescritta delibera da parte dell’organo sociale competente e senza annotare l’elargizione nel bilancio d’esercizio, laddove, in particolare, per evitare detti incombenti formali, l’erogazione avveniva a mezzo del pagamento della fattura n. 2/2018, fittiziamente emessa da Estro Ingegneria, il cui legale rappresentante era Beniamino Alessandro Crescenti, per l’importo, comprensivo di Iva, di 12.688 euro”. La somma veniva consegnata a Tolbar che poi la recapitava a Sozzani. Tutto ciò veniva registrato dalla Procura di Milano il 22 marzo 2018, due settimane dopo l’elezione di Sozzani in Parlamento. Il forzista a Tortona non ha mai ricoperto incarichi pubblici nè ha mai avuto ruoli attivi nella politica locale. “E’ noto solo per essere il marito di Emanuela Patta”, dicono in città.