Gli stazzanesi e tanti sindaci del territorio hanno salutato ieri per l’ultima volta Graziano Montessoro, primo cittadino e amministratore comunale per diversi mandati dal 1985 in poi. Scomparso pochi giorni fa a 81 anni, Montessoro da mesi non frequentava più a causa della sua malattia il Comune, pur rimanendo assessore, così come per l’Unione montana Valli Borbera e Spinti, di cui Stazzano fa parte con Vignole, Borghetto e Grondona. Aveva invece lasciato la presidenza del Gal Giarolo, di cui era stato alla guida dalla sua fondazione. Incarichi che, insieme alla presidenza della Comunità montana Valli Borbera e Spinti, per decenni hanno fatto di Montessoro un riferimento per tanti sindaci della zona, rappresentanti ieri pomeriggio, durante il funerale che si è svolto della chiesa parrocchiale di San Giorgio, da un gruppo di amministratori della Valle Scrivia, della Val Borbera e della Val Lemme che indossavano la fascia tricolore.

Graziano Montessoro

L’ex sindaco, come ha ricordato l’attuale primo cittadino e suo erede politico, Pierpaolo Bagnasco, faceva anche parte di molte associazioni del paese, dalla pro loco, all’Asam Chorus, dalla Croce verde alla bocciofila, e anche per i sodalizi stazzanesi era una sorta di ”faro” a cui rivolgersi per ogni necessità. Bagnasco, durante le esequie celebrate da don Nicola Ferretti, lo ha definito “un marito e padre esemplare, qualità che ha saputo trasmettere anche come amministratore pubblico”. Bagnasco dall’altare ha elencato le tante opere e iniziative realizzate da Montessoro in oltre trent’anni di governo, dalla scuola media al palazzetto dello sport, dal museo naturalistico alla piscina. Opere che, come e soprattutto l’espansione urbanistica del paese, gli hanno attirato le critiche degli oppositori, alcuni dei quali presenti ieri ai funerali. Montessoro, che lascia la moglie Meri, la figlia Roberta e i nipoti, ha voluto donare al suo paese la casa dei suoi genitori, che diventerà proprietà comunale.