Grazie a due documenti ottenuti dal Comune, la minoranza di Voltaggio può sostenere che, in merito alle esplosioni notturne avvenute tra dicembre e gennaio nel territorio voltaggino verso la Castagnola, legate al Terzo valico, “l’amministrazione comunale sapeva tutto da un mese e mezzo”. Ricapitolando: la scorsa settimana il gruppo di opposizione rende pubbliche le lamentele di alcune famiglie che abitano lungo la strada provinciale 163. Di notte sono state svegliate da un forte rumore accompagnato da vibrazioni. Viene fuori, grazie alle richieste di chiarimento presentate dal capogruppo Giuseppe Benasso all’infopoint del Terzo valico, che sono esplosioni causate dai lavori di scavo di un pozzo per l’aerazione della galleria Vallemme, intervento di cui si occupa la ditta Edilmac, in località Briccoli. Non solo: l’ufficio annuncia che d’ora in poi la popolazione sarà avvertita in occasione dell’uso dell’esplosivo, ammettendo quindi che fino ad allora ciò non era avvenuto. Benasso punta il dito contro il Comune, accusato di non aver fatto informazione preventiva pur essendo coinvolto in qualche modo nell’iter autorizzativo. Il sindaco, Michele Bisio, replica che il Comune non poteva sapere dove venisse impiegato questo esplosivo: “L’autorizzazione arriva dalla questura, il Comune dà solo un ok al transito dei mezzi che trasportano questi materiali. Appena avvertiti, abbiamo fatto sospendere le esplosioni notturne e in ogni caso avvertito i residenti”.

Il municipio di Voltaggio
Il municipio di Voltaggio

Dai documenti che la minoranza ha potuto leggere, però, le cose non starebbero proprio così. “Due lettere – scrive Benasso sul sito internet del gruppo Voltaggio da vivere – che fanno parte della corrispondenza fra il Comune e la ditta incaricata di scavare il pozzo, riguardano inequivocabilmente tipi, modi e tempi delle esplosioni, da effettuarsi per tutto il corrente anno 2018. Per la precisione, sui dati e sui tempi forniti al Comune dalla ditta interessata, non si può certo attribuire a essa la mancata informazione preventiva che, come minoranza Voltaggio da Vivere, ci aspetteremmo sempre, invece, da parte dell’amministrazione comunale”. Il 29 novembre scorso, infatti, la Edilmac informava il Comune che, per scavare il pozzo di ventilazione, per tutto il 2018 avrebbe impiegato una serie di quantitativi di esplosivo “giornalmente, nell’arco delle 24 ore, dal lunedì al sabato e per tutta la durata dei lavori”. Quindi, anche di notte. Il Comune rispondeva il 6 dicembre: “Il sindaco….si certifica che il signor (referente della Edilmac, ndr) ha necessità di impiegare, per l’esercizio della sua attività e per la durata dei lavori, esplosivo, detonatori e miccia detonante indicati”. “Questo documento – spiega il sindaco – faceva parte della pratica sull’uso degli esplosivi autorizzato poi dalla questura e devo ammettere che non mi è stato sottoposto, essendo stato firmato da un altro amministratore comunale. Effettivamente parlava dell’uso dell’esplosivo nelle 24 ore e da parte mia non c’è stata la dovuta attenzione. Questo anche perché, finora, le esplosioni avvenute nella “finestra” del Terzo valico di Voltaggio non state percepite da nessuno all’esterno. Oltretutto, finora le esplosioni per il pozzo sono state circa dieci e sono state sentite solo le ultime, quando come amministrazione siamo subito intervenuti. Coinvolte comunque poche famiglie”.