Dopo l’avviso di conclusione delle indagini notificato a maggio, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per Nicoletta Albano e gli altri indagati coinvolti nell’indagine scaturita dalle dimissioni fatte firmare a dicembre dall’allora sindaco Rita Semino. Due settimane fa la richiesta della procura alessandrina è stata notificata agli interessati e alle potenziali parti civili. Ora la parola passa al giudice per l’udienza preliminare (gup), che deve decidere se mandare a processo l’ex consigliere regionale, alla guida del Comune, come sindaco o con altre cariche, dal lontano 1995. Albano è accusata di concussione per aver costretto, dietro ricatto, secondo l’accusa, la Semino a firmare le dimissioni da sindaco: se non lo avesse fatto ci sarebbero state conseguenze per i suoi familiari sul posto di lavoro, come è emerso il 22 gennaio, quando i carabinieri hanno perquisito il municipio e la casa del vicesindaco, rendendo così nota l’indagine. Il reato di concussione prevede una condanna che va da 6 a 12 anni. Una spada di Damocle per la Albano, che sta preparando da settimane una lista in vista del voto per le comunali del 19 e 20 settembre, non si sa che se come candidato sindaco o come candidato consigliere.

Albano con Giovanna Sutera

Hanno ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio anche il capo dell’ufficio tecnico Pier Paolo Bagnasco, sindaco di Stazzano, fedelissimo della Albano tanto da affiancarla nei seggi a ogni elezione per esultare con lei a ogni vittoria; l’ex segretaria comunale Giovanna Sutera, per dieci anni a Gavi, che ha avallato tutti gli atti approvati in questo periodo, compreso l’aver negato i documenti a consiglieri e cittadini; l’ex consigliere di maggioranza Eugenio Rabbia. Sono tutti indagati per falso in atto pubblico. Come è noto, le dimissioni della Semino non sono mai state protocollate e, anche per evitare che il sindaco tentasse di governare con l’opposizione e con qualche esponente della maggioranza, Albano, pochi giorni dopo il blitz dei carabinieri, aveva fatto dimettere tutti i consiglieri del suo gruppo, facendo decadere il primo cittadino. Nelle settimane precedenti aveva tentato di motivare le dimissioni della Semino per motivi di salute, facendola visitare da un medico e cercando così di guidare il Comune come vicesindaco fino al voto. Invece, con la decadenza è arrivato il commissario prefettizio, Maria Clara Callegari, che sta smontando il sistema di potere della Albano: prima ha tolto la responsabilità sugli appalti a Bagnasco, poi ha cambiato segretario comunale, tra l’altro. Non solo: ha anche incaricato l’avvocato Piero Monti di Alessandria di valutare di costituire in giudizio il Comune nel possibile processo contro Nicoletta Albano. Stessa decisione potrebbe prendere Rita Semino, vittima della concussione.