Il monte Cosfrone e il Giarolo sullo sfondo (foto sito web Provincia di Alessandria)

Il Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) indica fra le aree idonee allo sviluppo della fonte eolica in Piemonte proprio il crinale fra il monte Giarolo e il monte Chiappo ma, assicura l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati (Lega), non si tratta di “un aprioristico benestare”. L’esponente della giunta Cirio ha risposto a un’interrogazione del consigliere regionale Sean Sacco (M5S) rispetto al progetto proposto dalla 15 Più Energia tra Val Borbera e Val Curone. L’iter è attualmente sospeso presso il ministero dell’Ambiente su richiesta della società bresciana: nei 90 giorni di sospensione intende rispondere alla mole di osservazioni negative proposte da associazioni ed enti, fra cui la stessa Regione. Il Pear individua cinque ambiti considerati adeguati alle torri eoliche e uno di questi è chiamato Ambito Appennino settentrionale alessandrino, con circa 6mila ettari di superficie. In teoria, un aspetto favorevole alla 15 Più Energia e alle sue 20 torri da 200 metri di altezza ciascuna. Marnati, nella sua risposta, dice: “Il Pear ha fornito una rappresentazione di massima dei cosiddetti “ambiti strategici” per lo sviluppo della generazione eolica, quali aree preferenziali per lo sviluppo degli impianti, al netto di una verifica insussistenza di residue condizioni ostative rappresentate dalle aree inidonee.

L’assessore regionale Matteo Marnati

La collocazione di un sito di progetto all’interno di un ambito strategico non dev’essere interpretata come un aprioristico benestare alla sua realizzazione, quanto piuttosto come una semplice constatazione dell’assenza delle principali condizioni ostative tradizionalmente considerate nella valutazione di un progetto di generazione eolica”. La Regione, a dicembre, ha inviato al ministero le sue osservazioni al contestato progetto, evidenziando, tra l’altro, che le 20 torri eoliche, “oltre ad interessare superfici boschive tutelate, ricadono in prossimità di tratto dei sistemi di vette e crinali montani e pedemontani a cui fanno riferimento le prescrizioni delle Norme di Attuazione del Piano paesaggistico regionale
Oltre a ciò, non sono contenute sufficienti motivazioni ed elaborazioni progettuali che dimostrano la conformità delle opere rispetto alle prescrizioni inerenti i crinali esistenti e alle prescrizioni specifiche dettate dal D.M. 1 agosto 1985 e riportate nel Catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte.

Sean Sacco

Pertanto le carenze documentali non hanno permesso una chiara comprensione degli effetti che realizzazione dell’insieme delle opere in progetto avrà in termini di ricaduta sul paesaggio, comprese le infrastrutture accessorie all’impianto eolico e alle compensazioni paesaggistiche proposte”. Commenta Sacco: “Alla Regione Piemonte abbiamo chiesto una presa di posizione chiara. Dal territorio, infatti, si sono levate voci di netta opposizione contro la costruzione dell’impianto eolico. Anche la Giunta Cirio, rispondendo alla nostra interrogazione in Consiglio regionale, ha rimarcato la presenza di numerose criticità nella proposta progettuale. Ma la cautela, da parte nostra, rimane. Il Movimento 5 Stelle vigilerà su tutti i fronti per impedire la realizzazione di un’opera che devasterebbe un’area di pregio della nostra Regione, con gravi ricadute dal punto di vista naturalistico, faunistico e ambientale. Questa non è transizione ecologica.