Michele Longo, ex presidente del Cociv, finito agli arresti domiciliari a fine ottobre insieme a vari colleghi e ai titolari di imprese sub appaltatrici del Terzo valico, non si è presentato neppure oggi, giovedì 2 febbraio, nel tribunale di Alessandria. Doveva essere ascoltato come parte civile al processo intentato da lui stesso nei confronti di Antonello Brunetti, insegnante in pensione di Castelnuovo Scrivia, storico oppositore del Terzo valico, accusato di diffamazione aggravata per aver parlato, in un articolo inviato a una serie di indirizzi email e poi finito sul web, di “rete tangentizia” a proposito del Terzo valico, nel 2013.
Ieri il processo doveva entrare nel vivo: dovevano essere ascoltati tra gli altri il poliziotto che aveva raccolto la denuncia di Longo e lo stesso ex dirigente, assente anche nella prima udienza di novembre, che avrebbe dovuto essere accompagnato dalle forze dell’ordine essendo per l’appunto agli arresti.
Il processo potrebbe però interrompersi poiché le parti potrebbero trovare un accordo di carattere non economico che chiuderebbe la vicenda, diventata simbolica poiché, rispetto al 2014, quando venne presentata la denuncia, ha visto finire nei guai proprio il denunciate dopo la decapitazione del Cociv da parte delle procure di Roma e Genova per reati attinenti a quanto denunciato all’epoca da Brunetti, cioè corruzione e concussione. Nel caso in cui si arrivi a un’intesa fra le parti, l’udienza del 9 marzo non si terrà.