Ricordo delle vittime del treno

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Località Gnocchetto

BELFORTE MONFERRATO. Una frazione divisa fra due comuni, Ovada e Belforte Monferrato, unisce nel ricordo del deragliamento del treno tante famiglie liguri e piemontesi. Sabato 10 marzo, alle ore 15.30, presso la lapide che si trova vicino alla chiesa del Santissimo Crocifisso di Gnocchetto, il sindaco di Belforte, Franco Ravera ricorderà le 18 vittime dell’incidente ferroviario, avvenuto sulla linea ferroviaria Genova-Acqui il 27 febbraio 1945 alla frazione Gnocchetto nel Comune di Tagliolo-Belforte, oggi Comune di Belforte. Il fatto non riguarda direttamente il Comune di Ovada a cui appartiene la restante parte della frazione Gnocchetto, ma tutta la popolazione è coinvolta.

“Fino al 40° anniversario la tragedia era ricordata in disparte”, così gli abitanti della frazione si sono dati da fare per non dimenticare, il Comune nel 2016 ha inaugurato il monumento vicino alla chiesa e sono continuate le ricerche dei nomi delle vittime. Di recente, oltre alle 15 morte sul posto, si sono aggiunti i nomi dei tre pendolari morti negli ospedali di Ovada e Genova. I 18 morti e i 23 feriti erano quasi tutti genovesi, che stavano raggiungendo le famiglie sfollate nel Basso Piemonte. I partigiani avevano organizzato l’attentato all’accelerato per Torino su cui dovevano trovarsi soldati tedeschi, ma da Genova venne fatto partire prima. Quando il treno giunse nel punto in cui erano stati allentati alcuni bulloni delle rotaie, la motrice si staccò. Il disastro avvenne sul ponte, che collega le gallerie Rocca e Ciso. Le opere di soccorso furono ardue. All’alba i Tedeschi erano pronti a distruggere il paese, se fra i corpi si fosse trovato un solo soldato. Ciò non accadde, la frazione era salva.

Vittorio Sgarlata, Armando Landi, Secondo Barboro sono i nomi che vanno ad aggiungersi alla triste lista: Domenico Camera, 33 anni, manovale; Martino Daidone, 36 anni, marittimo; Alberto Ferrando, 44 anni, esercente: Adolfo Lanzarotti, 42 anni pescivendolo; Giuseppe Musumeci, 23 anni, marittimo;Antonino Marino, 42 anni; Andrea Scurfogliozzo, 38 anni; Aristide Monzeglio, 50 anni; Giuseppe Cabella di Gavi, 39 anni, operaio, tutti di Genova; oltre a Guseppe Cavallero di Sestri, 40 anni, elettricista; Virginia Lolli di Rapallo, 32 anni; Bruno Cevasco di Bargagli, 30 anni, contadino; Domenico Guarnaschelli di Chiavari, 61 anni, conduttore ferrovie; Giuseppe Romani di Genova Rivarolo, 52 anni, manovale; Demetrio Massimo Marzocchi di Torino, 36 anni, falegname.