Roberto Paravagna racconta il suo lungo calvario: “Ogni notte rivivo l’attimo che mi ha cambiato la vita”

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Roberto Paravagna saluta tutti gli amici che idealmente lo sostengono

 

Migliorano, anche se il cammino verso la guarigione è ancora lungo, le condizioni del giornalista, scrittore, speaker radiofonico e televisivo, oltre che musicista, Roberto Paravagna.

Nel letto d’ospedale del reparto Dea – terapia intensiva di Alessandria, rivive continuamente come un incubo a occhi aperti, il momento dell’incidente avvenuto il 15 novembre che stava per costargli la vita e che comunque l’ha drasticamente cambiata.

Di buonora, come i lettori e soprattutto gli innumerevoli amici ricorderanno, Roberto stava dirigendosi dalla sua abitazione di Stazzano verso la Val Borbera. Percorrendo il tratto in leggera salita, proprio a ridosso della curva all’altezza dello stabilimento Nuova Solmine, per una sfortuna infinita l’auto entrò in avaria. Sceso dal mezzo, lo storico conduttore di Teleradiocity cominciò a spingerlo cercando di togliersi dalla carreggiata, ma venne travolto da un furgone Mercedes.

“Di notte – racconta dal reparto di terapia intensiva del Pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria – non dormo quasi mai. Rinel letto d’ospedale del reparto Dea -Rivivo continuamente come un incubo a occhi aperti, vivo sempre l’attimo dell’incidente e rivedo la mascherina del radiatore del furgone Mercedes che mi piomba addosso”-. Ci vorranno almeno 3 mesi prima di poter ricominciare a camminare, anche a causa di numerose fratture e di un problema insorto tra polmone e pleura che mi costringe a tenere una “cannuccia” nel torace. In più, ho una vertebra lombare fratturata. Non ho più 20 anni e i tempi di recupero non saranno brevi.”.

“Ancora ci sono molti aspetti da chiarire di quel giorno – prosegue Paravagna -. La mia auto andò in panne e si fermò all’inizio della curva tra Serravalle e Vignole.  Scesi e cercai di spostarla a mano perché quella posizione era pericolosa per tutti, non solo per me. Due auto mi passarono accanto senza problemi e ce l’avevo quasi fatta a spostare il mezzo. Ma poi sopraggiunse quel furgone che mi travolse. Se sono vivo è un miracolo. Sembrerà strano, ma quell’attimo, quella visione del radiatore, quel colpo, mi stanno facendo rivivere una miriade di sensazioni. Pensieri, riflessioni. Tantissime cose collegate come un lunghissima collana esistenziale. Infatti nelle notti insonni metto su carta tutto questo che forse un giorno pubblicherò. Quel secondo, per me, vale oggi una vita”-.

Roberto Paravagna spera di tornare presto alla sua attività di giornalista e scrittore. Ma intanto dovrà rimettersi in piedi e decidere dove seguire un lungo programma di riabilitazione fisica, forse nelle strutture di Stazzano (dove vive), Ovada, Alessandria oppure Tortona.