Rosantica: rose e archeologia, risorse per la Valle Scrivia

A Serravalle Scrivia, in municipio, sabato 11 maggio protagonisti questi stupendi fiori in un viaggio tra storia, bellezza e profumi.

0
123

RosAntica: dalla natura al mito ad un’economia della bellezza” è il titolo della conferenza in programma sabato 11 maggio alle 16 a Serravalle Scrivia, evento inserito nel ciclo conferenze promosso dal Comune e dall’Associazione Libarna Arteventi. Protagonista il fiore per eccellenza, la rosa. Archeologia, botanica, coltivazione e produzione dello sciroppo di rose saranno i temi trattati. La storia testimonia la sua esistenza come specie cresciuta in natura in Asia centrale, coltivata da Persiani ed Egiziani, adottata da Greci e Romani, quindi dimenticate nei secoli sono poi le Crociate a riportare le rose in Europa. Ad oggi non sono ancora emersi dati archeobotanici sulla presenza di rose a Libarna, ma è molto probabile che questo arbusto fosse presente nell’antica città romana, da qui il legame profondo e imprescindibile con il territorio e la Valle Scrivia. Nell’incontro di Serravalle sarà aperta una finestra sul rapporto tra le rose e il mondo classico, a cura della direttrice dell’Area archeologica di Libarna Valentina Barberis, che illustrerà alcune delle fonti antiche, con Laura Cornara, docente di Botanica dell’Università di Genova, saranno invece messi in evidenza i particolari genetici e botanici delle varietà di rose coltivate in Valle Scrivia. Mentre con Fabrizio Fazzari, Assessore del Comune di Busalla e promotore della Festa delle Rose e della riscoperta e valorizzazione dello sciroppo di rose, si farà il punto sull’opportunità economica rappresentata da questo prodotto per la Valle Scrivia, la cui produzione potrebbe interessare anche la parte piemontese con i vicini Comuni di Arquata Scrivia e Serravalle Scrivia.

Reperto con motivo a rosetta conservato nel Museo di Libarna (porzione di voluta di capitello)

Sarà anche presentata la proposta di realizzazione di un piccolo roseto all’interno dell’Area archeologica di Libarna con finalità didattiche e divulgative, un possibile progetto integrato di archeologia, paleobatanica e valorizzazione sostenibile che può incontrare il percorso delle “Rose antiche della Valle Scrivia”.  Nell’entroterra Ligure e in Valle Scrivia è tra ‘800 e inizio ‘900 che le rose hanno una nuova vita e si diffondono grazie a facoltose famiglie genovesi. È il caso di dire che la rosa abbia da allora “messo radici” in Valle Scrivia e la coltivazione delle rose da sciroppo costituisce oggi un fenomeno diffuso, in particolare le qualità maggiormente presenti sono la Rugosa e la Centifolia Muscosa, ma si possono trovare anche la Damascena e la Gallica, tutte profumatissime e dall’intensa colorazione. Un gruppo di agricoltori della zona di Busalla in provincia di Genova ha costituito da alcuni anni l’Associazione delle “Rose Antiche della Valla Scrivia”, con l’obiettivo di recuperare i roseti dei propri nonni e genitori che erano presenti in quasi tutti gli orti e da cui si ricavava già lo sciroppo per uso familiare, dando così avvio ad una piccola filiera economica perfettamente ecosostenibile e che ispira bellezza, ora pronta a fare il salto per costituirsi come Consorzio e avviare l’iter per ottenere l’importante riconoscimento del marchio qualità europeo come la denominazione di origine protetta (DOP). Nella stessa giornata, alle 11, nell’Area archeologica di Libarna è in programma una visita guidata sul tema della rosa a cura dell’archeologa e docente Cristina Porro insieme agli studenti del laboratorio di archeologia del Liceo Peano di Tortona.