Terzo valico: a Radimero cantiere fermo, gli 80 operai trasferiti altrove

Fermata l'unica talpa meccanica attiva, sempre a causa della conformazione delle rocce dell’Appennino.

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Il cantiere di Radimero

Tutti gli operai del cantiere di Radimero sono stati trasferiti altrove dopo il nuovo fermo dell’unica talpa meccanica operativa. Un’altra pesante tegola sul Terzo valico arriva ancora una volta dall’opera principale di tutto il progetto, il maxi tunnel appenninico da 27 chilometri tra Arquata Scrivia e Genova. A giugno del 2022 entrambe le Tbm vennero fermate: l’avanzamento dello scavo del binario pari era stato fermato dalla conformazione geologica delle rocce, troppo friabili; la Tbm operativa nella canna dispari venne stoppata per precauzione. Dopo una lunga serie di sondaggi geognostici sull’Appennino, a Voltaggio, lungo il tracciato dalle galleria, in primavera era stata fatta ripartire la talpa dispari, mentre l’altra era stata smontata e portata all’esterno. L’obiettivo del Cociv e della Seli Overseas, società appaltatrice, era riadattare la fresa alla conformazione delle rocce in base all’esito dei sondaggi. Da diverse settimane, però, come confermano Rfi e i sindacati, anche l’unica talpa meccanica attiva è stata fermata, per lo stesso motivo. La società del gruppo Ferrovie dello Stato, committente del Terzo valico per conto dello Stato, fa sapere che lo scavo prosegue da sud a nord, cioè dal cantiere di Voltaggio verso Arquata, con il metodo tradizionale, che comporta tempi molto più lunghi. A causa del fermo di entrambe le talpe le maestranze di Radimero stanno lavorando in altri cantieri del Terzo valico.