Il 31 agosto ho salutato la Norvegia e mi sono goduto due fantastiche settimane gaviesi, coccolato da parenti e amici. Sabato 16 settembre sono salito nuovamente su un bus per un viaggio, anche se breve. Partenza da Gavi alle 7:30 del mattino con 12 bambini e bambine che faranno la Prima Comunione la prossima primavera, accompagnati dai genitori e da alcuni catechisti. Io sono stato invitato come “ospite” e “guida” per condividere le mie numerose esperienze di lavoro e di volontariato con i Salesiani.
La prima tappa è Colle Don Bosco: il santuario, situato sulla cima di una collina, emerge da una coltre di nubi e nebbia e rende il nostro arrivo ancora più spettacolare! Dopo una bella foto di gruppo sulla scalinata principale visitiamo la chiesa superiore con una splendida statua in legno del “Cristo Risorto”. Nella chiesa inferiore c’è il cervello di Don Bosco: la famosa reliquia (tra l’altro rubata questa estate e recuperata dopo alcune settimane!) “colpisce” molto i bambini e cerco di spiegarne il valore sia religioso sia simbolico. Anche la casetta dove è nato Giovannino, nel lontano 16 agosto 1815, affascina grandi e piccoli: poche stanze umili e una madre povera materialmente ma ricca di fede (Mamma Margherita) hanno dato i natali a uno dei santi più famosi al mondo!
Approfittando del sole pranziamo al sacco all’aperto e giochiamo nei prati, poi ci dirigiamo a Valdocco, il quartiere torinese dove Don Bosco ha aperto il primo oratorio: da campo giochi per i giovani nel corso degli anni è diventato convitto, scuola, tipografia, ecc. Una vera casa per centinaia di bambini poveri della Torino dell’800. Guidati da un cooperatore salesiano locale abbiamo concluso la visita nella Basilica di Maria Ausiliatrice, dove, oltre alle spoglie di Don Bosco, ci sono anche quelle della “nostra” Santa Maria Mazzarello.
Alle 5 del pomeriggio il gruppo è pronto per tornare a Gavi, ma io saluto tutti al microfono dicendo che proseguirò alla “Massi on the road”, cioè a piedi con il mio zaino in spalla. Trascorro un fine settimana fantastico insieme al mio caro amico Raoul, conosciuto in un viaggio in India e ormai inseparabile compagno di ogni visita torinese. Tra feste, passeggiate e una trasmissione in una radio locale (raccontando il mio viaggio il Norvegia) il tempo volta e lunedì mattina parto per la prossima tappa: Case Muggion, una borgata del comune di Corio, a nord di Torino. Qui abita il mio amico Marco, che ho descritto nel libro “Massi on the road in India”
Passo con lui quattro giorni, immerso nella vita montanara (siamo a 920 metri d’altitudine) e contadina. Gli do una mano a tagliare legna, bruciare rovi, pulire la cisterna per l’acqua, raccogliere verdura nell’orto. Mangiamo alla grande, cucinando tutto sulla stufa a legna, anche utile per stemperare le serate già fresche. Scopro passeggiando le altre borgate e frazioni di Corio, tra cui Pianaudi, dove sorge una splendida chiesa in pietra. L’ultimo giorno io e Marco ci salutiamo con un forte abbraccio: io, dopo tanto tempo, ho intenzione di mettere le radici in Italia. Lui, a distanza di due anni dall’ultimo viaggio, è pronto a ripartire: a metà ottobre un volo lo porterà in Messico. Buen viaje, amico mio, e buon cammino!!