“Il ricorso contro il Gse lo ha fatto la giunta di Lorenzo Repetto e il decreto ministeriale imponeva la proprietà della superficie era già in vigore nel 2012”. Il sindaco di Voltaggio Michele Bisio usa i documenti per smentire la tesi dell’ex primo cittadino, candidato nella lista di Giuseppe Benasso nel voto del 26 maggio prossimo, sulla vicenda dell’impianto fotovoltaico installato dal Comune nel 2012 sul tetto della Filanda, affittato per vent’anni. Secondo Repetto, l’amministrazione comunale da lui guidata fino al 2014 sarebbe stata “fregata” dal Gse, l’ente statale che eroga gli incentivi per le energie rinnovabili, che con una circolare successiva all’installazione dell’impianto avrebbe cambiato le carte in tavola rispetto all’entità degli incentivi. Inoltre, l’ex primo cittadino ha affermato che il ricorso al Tar venne deciso da Bisio una volta diventato sindaco. Quest’ultimo ha replicato con un lungo post su Facebook. Innanzitutto, il sindaco evidenzia come quanto indicato dalla circolare fosse già previsto dal decreto ministeriale del luglio 2012, quindi prima dell’installazione del fotovoltaico: la superficie doveva essere di proprietà e non in affitto per accedere agli incentivi del cosiddetto Quarto conto energia.
“Sarebbe bastato – scrive Bisio – solo leggere i documenti a cui il progetto faceva riferimento. Oltretutto, la delibera votata dalla giunta Repetto (che dava l’ok al fotovoltaico, ndr) si permette di sostituire la parola proprietà prevista dal decreto con la frase “a disposizione di enti pubblici”. A proposito della decisione del Comune di ricorrere al Tar contro le decisioni del Gse e delle accuse di Repetto sulla mancata scelta, in alternativa agli incentivi del Quinto Conto energia (minori) rispetto al Quarto conto, Bisio esibisce la delibera della giunta Repetto, prima delle elezioni comunali di quell’anno: “Il ricorso è stato deliberato dalla giunta presieduta da Lorenzo Repetto il 30 aprile 2014. Questo senza senza porsi minimamente il dubbio sulla possibile alternativa del Quinto conto energia che prevedeva riconoscimenti minori ma certi (0,276 €/kW rispetto ai 0,493 €/kW). A seguito del nostro insediamento il 7 giugno, pur avendo dubbi sui termini del ricorso, non modificammo la decisione per l’imminente scadenza della data per la presentazione del ricorso e per evitare sicure polemiche”.
Perché, dopo la sentenza del Tar del dicembre scorso, il Comune non ha fatto appello, si era chiesto Repetto. “Il ricorso al Consiglio di Stato – scrive Bisio – è stato fortemente sconsigliato dal legale del Comune perché, vista la sentenza, avrebbe comportato il certo respingimento dell’istanza, oltre ai costi a carico dei contribuenti”. Infine, lo scontro finisce sui conti. L’ex sindaco aveva minimizzato il costo di 11 mila euro l’anno causato dalle perdite del fotovoltaico in assenza di incentivi: “Le spese correnti del Comune di Voltaggio sono pari a più di 800 mila euro complessivi e il bilancio chiude in attivo dall’Unità d’Italia”. “Con quei soldi – ha replicato Bisio – avremmo potuto ad esempio accendere nuovi mutui per il recupero della fonte sulfurea o per il rifacimento del campo di calcio a 7, invece dobbiamo destinare parte dei risparmi del progetto di illuminazione per coprire questa “eredità””.
ELEZIONI. Il sindaco uscente ha intanto reso nota la lista con la quale si ricandiderà. La squadra si chiama “Sostieni la differenza” e fra i componenti conta Carlo Massa, ex sindaco di Carrosio, già assessore provinciale e comunale a Gavi ma soprattutto medico di famiglia a Voltaggio, ruolo che in teoria potrebbe portare molti volti alla lista. Con loro si presentano anche Giovanni Battista Bisio, Alessandro Bucich, Giuseppe Canepa, Mauro Di Benedetto, Valentina Mossetti, Giovanni Ottonello, Nicoletta Raggi, Federico Rossini, Federico Sassetti. Resta l’incognita della terza lista: Mario Bavastro, candidato nel 2014 ma rimasto fuori dal Consiglio, starebbe tentando di presentarsi anche stavolta. Fino all’ultimo giorno disponibile, cioè sabato, i giochi restano aperti.