A Bosio la festa della Repubblica domani sarà davvero speciale poiché il Comune festeggerà nell’occasione anche i suoi primi 70 anni. Fino al 1948, infatti, il paese è stato una frazione di Parodi Ligure. Una convivenza non facile, visto che l’abitato di Bosio nel tempo era diventato più grande del capoluogo comunale e reclamava l’”indipendenza” ormai da tempo. Il ventennio fascista fu tutt’altro che il periodo migliore per reclamare questa istanza cosicché con la fine della Seconda guerra mondiale i bosiesi decisero di cogliere la palla al balzo. Dopo la Liberazione i partigiani bosiesi decisero di forzare la mano e si recarono nel municipio di Parodi per portarsi via, con un gesto simbolico, l’anagrafe con i nomi dei residenti di Bosio e di altre località limitrofe che chiedevano anch’esse la secessione dall’amministrazione parodese: Spessa, Serra, Costa Santo Stefano e Capanne di Marcarolo.
Da quell’episodio prese via l’iter legislativo a Roma, concluso tre anni dopo con il decreto del governo datato 5 marzo 1948, promulgato dal presidente della Repubblica Enrico De Nicola che istituita il nuovo Comune. L’articolo 1 del decreto stabiliva infatti che “le frazioni di Bosio, Spessa, Costa di Santo Stefano e Capanne di Marcarolo del Comune di Parodi Ligure sono erette in unico Comune autonomo con capoluogo in Bosio e denominazione “Bosio”….Il Prefetto di Alessandria, sentita la giunta provinciale amministrativa, provvederà al regolamento dei rapporti patrimoniali e finanziari fra i Comuni interessati”. Una grossa mano ai bosiesi arrivò da Giuseppe Romita, uomo politico tortonese più volte ministro nel dopoguerra. Domani, alle 17, il ritrovo per i festeggiamenti sarà in piazza del Cinquantenario, dove interverranno gli alunni della scuola e dove il sindaco Stefano Persano saluterà la popolazione. Al termine, un aperitivo “dell’Anniversario” offerto dal Comune.