Con il voto (si fa per dire) del Consiglio comunale anche Carrosio riceverà un milione di euro proveniente dal Patto per il territorio del Terzo valico, come gli altri undici Comuni che hanno sottoscritto l’accordo con Rfi. In totale, quindi, 11 milioni di euro che dovrebbero compensare i disagi provocati dai cantieri della Grande opera e che dovevano finanziare interventi in qualche modo legate al transito della linea. Novi Ligure, per esempio, ha deciso di destinare la somma alle località Barbellotta, Basso Pieve e Merella, proprio dove ci sono i cantieri e dove passerà la futura linea ad alta capacità. Soprattutto i paesi non interessati direttamente dai lavori si sono “sbizzarriti” nel proporre progetti difficilmente collegabili a quanto previsto nell’accordo e Carrosio non è stato da meno. Con i soldi che arriveranno l’amministrazione comunale intende infatti ristrutturare l’ex bar centrale, acquistato dal Comune circa dieci anni fa, e portare avanti gli interventi nell’ex asilo Santa Croce.

Il Consiglio comunale, però, non ha potuto votare a favore o contro le scelte inserite nell’accordo poiché il sindaco Valerio Cassano, d’intesa con il segretario comunale, ha deciso che l’assemblea doveva limitarsi a una semplice presa d’atto, senza alcuna alzata di mano, per l’appunto. Per il sindaco “quasi tutti gli altri Comuni hanno fatto votare solo la giunta”, come a dire che a Carrosio si è andati oltre ma, in realtà, la maggior parte delle amministrazioni comunali (Novi, Tortona, Voltaggio, Gavi, Arquata, Serravalle solo per citarne alcune) hanno votato eccome il documento, con ampia discussione a favore o contro. A Carrosio il dibattito sul punto, anche per questo motivo, è stato tutto sommato breve e non si è in sostanza parlato di come verrà speso il milione di euro. Il gruppo di minoranza, Alternativa Civica ha depositato un documento in cui contesta le scelte del Comune. “Ritengo – ha scritto il consigliere Luigi Traversoimmorale spendere 500 mila euro per mettere mano a un immobile che ne varrà 50 mila (l’ex bar centrale, ndr) e gli altri non si capisce bene dove, come e perché”.

L’ex asilo Santa Croce

In passato la maggioranza ha spiegato di voler realizzare nell’edificio una sorta di centro polifunzionale con ambulatorio, dispensario farmaceutico, centro incontro per anziani ma per l’opposizione in paese manca, tra l’altro, “una piazza di proprietà comunale che si possa definire tale né un parco pubblico e neanche un giardino. La scuola attende ancora interventi e in paese manca un’idonea copertura Internet. Invece, si vuole dare mandato al sindaco di portare a casa un milione di euro per restaurare una catapecchia. I soldi, sempre, ma soprattutto in tempi di vacche magre, vanno spesi e non sprecati”.