Centri commerciali chiusi nel week end. I sindacati temono per i lavoratori

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A causa della nuova ondata di Covid-19, anche la regione Piemonte ha deciso con il decreto emanato ieri sera che i centri commerciali, esclusi i supermercati e negozi che vendono alimentari, resteranno chiusi nel week end. Sabato e domenica senza gallerie commerciali aperte al pubblico, a soli pochi mesi dal lockdown totale che ha penalizzato enormemente il settore del commercio, significano preoccupazioni crescenti per tutti gli addetti alle vendite.
A preoccupare maggiormente è la tenuta occupazionale dei dipendenti fissi e soprattutto part time, lavoratori con contratti di poche ore che vengono arruolati prevalentemente nelle giornate di maggior afflusso e incassi: proprio il sabato e la domenica.

Oggi il personale che anima i negozi dei centri commerciali e degli outlet ha paura, teme che sarà inevitabile per le aziende ricorrere ancora alla cassintegrazione con tutti i problemi conseguenti, in primis abbattimento degli stipendi e ritardi nell’erogazione legati a questa misura a sostegno del reddito.

Inoltre non dobbiamo dimenticare l’indotto: a subire le conseguenze di questo lockdown parziale durante i weekend, giorni di maggiore incasso, saranno anche addetti alle pulizie dei negozi, le guardie giurate, logistica.

Maura Settimo, Uiltucs Alessandria: “Siamo di fronte a un cambiamento unico nella storia, il periodo più difficile sia per la pandemia che per l’economia non è ancora passato, dobbiamo far fronte a decisioni difficili ma non dobbiamo dimenticare la tutela dei posti di lavoro e del reddito dei lavoratori. A questi provvedimenti devono andare di pari passo misure concrete di salvaguardia del lavoro. La pandemia non può essere motivo della riduzione e del taglio dell’orario e dei compensi del personale”.

Già diverse catene internazionali avevano deciso, a seguito dell’obbligatoria chiusura dei punti vendita, di rivedere la rete di vendita potenziando gli acquisti online in favore dei punti vendita fisici. Al sindacato, ora più che mai, spetta trovare il giusto equilibrio, avendo sempre come priorità la garanzia del lavoro.”