“Le anticipazioni, le bozze, le opinioni varie diffuse a piene mani su ogni mezzo di comunicazione sulla cosiddetta Fase 2 stanno creando confusione e non fanno che aumentare il disagio delle persone rispettose delle restrizioni – afferma il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro.- . Le modalità della ripartenza devono fondarsi su atti del Governo, in pieno raccordo istituzionale con le Regioni e gli enti preposti, e non sulla narrazione di opinionisti”.
I motivi per i quali si stia verificando tutto questo sono ormai noti a tutti, una gestione indecisa dell’emergenza, i tamponi a lungo attesi nelle strutture sanitarie e nelle RSA vengono fatti solo da pochi giorni, l’incertezza se accettare o meno gli aiuti in termini di personale medico offerti dallo Stato, una procedura per verificare il contagio che ha reso difficile la gestione dei pazienti a domicilio, le mail intasate e quelle andate perdute.
In questa situazione diventa difficile se non impossibile per tutti, governo regionale in primis, programmare la fase 2, cioè la ripresa delle attività produttive, garantendo la dovuta sicurezza ai lavoratori di ogni ordine e grado e alla popolazione tutta.
Consideriamo un provvedimento utile, data la situazione, la nomina di una nuova task force fatta di esperti e scienziati, che andrà a supportare l’unità di crisi piemontese per superare le
criticità fin qui emerse nella gestione dell’emergenza. Auspichiamo che il lavoro sia prevalentemente incentrato ora per garantire il monitoraggio della presenza del contagio all’interno delle famiglie con un considerevole aumento dei tamponi e garantendo l’assistenza e le cure domiciliari necessarie e con i farmaci ormai sperimentati nelle realtà dove hanno prodotto efficacia e che non sono reperibili sul mercato ma solo negli ospedali e vengono distribuiti solo nei casi accertati , lasciando così scoperta una larga parte di popolazione che può essere ammalata e non accertata mettendo seriamente a rischio la vita di queste persone.
Riuscire in questo intento salverebbe altre vite e solo così sarebbero garantite le condizioni necessarie per l’attuazione della fase due, ripresa delle attività produttive, anche nella nostra regione”.