L'Ecolibarna (immagine di repertorio)

Il diaframma intorno all’area discariche dell’Ecolibarna, a Serravalle Scrivia, è stato completato ma i 7,3 milioni previsti dal 2015 per eliminare l’inquinamento dei terreni e completare la bonifica non ci sono ancora. L’Ecolibarna dal 2003 è uno dei siti di interesse nazionale (Sin) per i quali sono previsti fondi statali per la bonifica, necessaria dopo che per decenni sono state smaltite illegalmente sostanze acide che rischiano di mettere a rischio lo Scrivia con gli acquedotti dei paesi a valle. Nell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2015 da Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e Comune di Serravalle Scrivia erano indicati i 7,3 milioni. Nel 2018 la Regione, rispondendo a un’interrogazione del consigliere regionale Paolo Mighetti (M5s), aveva evidenziato come la realizzazione del diaframma (concluso di recente) aveva comportato un notevole incremento dei costi, superiore ai 5 milioni di euro, causato, tra l’altro, dalla revisione del costo dello smaltimento dei materiali di scavo in discarica, dalla scoperta di ulteriori materiali inquinanti e dall’incremento del costo del cemento per la costruzione dei diaframma. I 7,3 milioni erano previsti per affrontare il problema del rione Fabbricone, dove abitano numerose famiglie, che subiscono le conseguenze dell’inquinamento delle acque causato dai veleni dell’Ecolibarna.

Prelievi di sostanze nel sito di Serravalle Scrivia

Sulla vicenda nel giugno scorso ha presentato un’interrogazione il deputato di Leu Federico Fornaro, rivolta al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Risulta – aveva scritto Fornaro – che le risorse finanziarie già a suo tempo stanziate a favore della messa in sicurezza del Sin Ecolibarna sarebbero attualmente non disponibili nella contabilità degli organi esecutori dei progetti. Senza tali fondi non è possibile per le strutture incaricate procedere alla programmazione, progettazione ed esecuzione degli interventi necessari al completamento delle opere per la messa in sicurezza del Sin Ecolibarna”. Cingolani non ha ancora risposto. Ora la Provincia fa sapere che sta lavorando con la Regione in modo da pianificare i prossimi interventi in attesa dell’arrivo dei fondi. Sempre la Provincia ha dato l’ok al collaudo del Lotto 2 bis, firmato a marzo dall’architetto Mario Grassi: anche dal punto di vista amministrativo l’intervento di rimozione delle terre inquinate, eseguito dall’impresa Safond Martini di Vicenza, è stato concluso, con un costo di circa 1,2 milioni di euro. Il diaframma è stato invece realizzato dalla Riccoboni di Parma insieme alla Grassano di Predosa (gruppo Riccoboni) e alla Allara di Casale Monferrato. 6,1 milioni la spesa.