Un'immagine dell'ex Ecolibarna

Servono altri due anni di monitoraggi della falda per comprendere se l’inquinamento scenderà, cosa non avvenuta finora. Succedere nell’area della ex Ecolibarna, a Serravalle Scrivia. Nel cosiddetto Lotto 2 bis, una porzione ridotta all’interno dell’area industriale da circa dieci anni classificata come Sito di interesse nazionale (Sin) per via della gravissima situazione ambientale, nel 2018 era stata eseguita la rimozione del suolo contaminato oltre all’iniezione di reagenti nella falda per ottenere la degradazione dei solventi clorurati, una delle sostanze che hanno inquinato le acque sotterranee del sito insieme a composti aromatici, metalli e idrocarburi. Dai monitoraggi eseguiti dall’Arpa tra il 2018 e il 2020 è emerso che la bonifica non è avvenuta.

Le concentrazioni soglia di contaminazione previste, in particolare per quanto riguarda i composti aromatici e i solventi clorurati, non sono state raggiunte. Nelle acque di falda restano ancora troppi inquinanti, come il cloruro di vinile, che ha tempi di degradazione che si presumono superiori ai due anni. Per questo l’Arpa ha proposto alla Provincia di proseguire il monitoraggio nel biennio 2022-2023 utilizzando i piezometri dell’area e i pozzi barriera posti a valle. Nell’ex Ecolibarna è operativo un sistema di pompaggio che capta le acque sotterranee provenienti dal Lotto 2 bis e le invia allo smaltimento.