“Colpa del gelo”. Il vicesindaco di Gavi, Nicoletta Albano, giustifica così il mancato avvio dei lavori di sistemazione della caserma dei carabinieri di piazza Dante. Le impalcature sono state montate a inizio dicembre dall’impresa Vallemme Costruzioni ma finora non si è visto nessun muratore all’opera.

Eppure, a fine novembre, l’ordinanza firmata dal sindaco Rita Semino parlava di “urgenza” per evitare che altri pezzi di intonaco si staccassero dall’edificio, che attende interventi di restauro almeno da 25 anni. Il pericolo per la pubblica incolumità è ormai annoso ma ad aver costretto l’amministrazione comunale a intervenire è stato il minacciato trasferimento dei militari paventato a settembre dal generale Mariano Mossa, comandante della Legione Piemonte e Valle d’Aosta, durante il burrascoso incontro con il vicesindaco Albano.

Per i carabinieri gaviesi erano già pronti gli spazi della caserma di Mornese, dopo che da anni il Comune annuncia di voler trovare una sede alternativa ai militari senza averla mai individuata, avendo lasciato decadere sempre di più l’edificio di piazza Dante, dal 2013 messo in vendita per farlo abbattere dai privati e costruire un palazzo residenziale con garage sotterranei, alto come le vicine scuole elementari.

Operazione che non è andata in porto, evitando l’ennesima speculazione edilizia a Gavi, ma solo temporaneamente, visto che la maggioranza in Consiglio comunale ha respinto la proposto dell’opposizione di ritirare la delibera di messa in vendita del 2013 proprio alla luce dei lavori cantierizzati, con una spesa di 107 mila euro. Soldi pubblici che andrebbero spesi su un edificio da vendere e da abbattere, quindi potenzialmente buttati al vento. L’amministrazione Albano-Semino non intende così cancellare la possibilità per i privati di costruire un palazzo grande tre volte l’edificio attuale. La vicenda è stata portata all’attenzione della Corte dei conti dalla minoranza.
“L’impresa – spiega Albano – non può “spicchettare” con queste temperature, non ci aspettavamo un calo così brusco della temperatura. Appena possibile i lavori riprenderanno”. I vertici dell’Arma e i cittadini attendo ansiosi.