Come intende spendere il Comune di Gavi i soldi in arrivo dal Terzo valico? Impossibile saperlo. Gavi è fra i circa dieci paesi che dovrebbero beneficare dei fondi previsti dal Patto per il Territorio, firmato lo scorso anno con Rfi e lo Stato per “compensare” i disagi causati dai cantieri sul territorio. Si parla di un milione di euro per ciascun comune e ci sono paesi dove l’amministrazione comunale sta discutendo con le associazioni su come spendere questi primi fondi, senza contare che ci dovrebbero essere altri 49 milioni per progetti di interesse generale per tutto il territorio. Arquata, per esempio, punta sulla riqualificazione di alcune vie del centro storico.
A Gavi, come è, purtroppo, tradizione, nessuna indicazione dal sindaco Rita Semino e dalla sua maggioranza. Tutto viene deciso nella stanze del municipio e il timore è che l’obiettivo principale sia la strada delle Colombare, località sulla quale aleggia sempre il progetto edilizio di Villa Torlonia, al quale sarebbe utilissima una strada perfetta, pagata però con fondi pubblici. Una settimana fa chi scrive ha inviato una email all’attenzione del primo cittadino nonché del vicesindaco Nicoletta Albano, chiedendo appunto cosa intendesse fare l’amministrazione comunale con i fondi del Terzo valico e se fosse reale l’ipotesi della strada delle Colombare. L’argomento è evidentemente spinoso ed è probabilmente per questo che dal municipio sono rimasti in un imbarazzato silenzio. A Villa Torlonia, infatti, potrebbe tornare d’attualità l’insediamento residenziale proposto nel 2008 dalla società Clore di Tortona, un’operazione già bocciata da Regione e Provincia poiché andrebbe a interessare 32 mila metri quadri di aree libere dal cemento, anche boschive, mascherando il tutto con la creazione di un albergo nella storica villa. Con la conferma della maggioranza alle elezioni del 2016, il progetto potrebbe tornare d’attualità e si parla di nuovi contatti con la società Clore e i Comune.
Lo scorso anno il vicesindaco Albano ha affermato che “il riordino della strada delle Colombare è stato chiesto a prescindere dall’arrivo dei 60 milioni. È una strada necessaria soprattutto quando inizierà l’ampliamento della galleria della Crenna”. Balla colossale, poiché da tempo è stato deciso che la strada alternativa quando la galleria sarà chiusa sarà Salita Crenna, tanto che il Cociv negli anni scorsi ha detto no alla richiesta del Comune, il quale ha addirittura rinunciato alla pista ciclabile di Valle, utile per la sicurezza dei pedoni, pur di avere l’asfalto a Villa Torlonia. Sui fondi del Terzo valico la minoranza aveva chiesto una discussione pubblica in Consiglio comunale ma il sindaco Semino ha risposto ”niet”, confermando la totale mancanza di trasparenza dell’amministrazione comunale. “Se fossimo stati in maggioranza – spiegano i consiglieri di minoranza del gruppo Gavi sei Forte (Mario Compareti, Giulia Felis, Enrico Ghiotto e Lorenzo Zerbo) – avremmo esteso la discussione a tutte le associazioni gaviesi e a tutti i cittadini. Siamo del tutto contrari all’ipotesi della strada delle Colombare poiché ci sono priorità molto più urgenti e decisive, a cominciare dalla promozione del turismo dopo la Bandiera Arancione del Touring club, per esempio con una riqualificazione del centro storico partendo dalla ristrutturazione delle facciate dei palazzi e trovando anche nuovi parcheggi e rifacendo, tra l’altro, la passerella sul Neirone”. Rispetto poi a come investire i 49 milioni di euro, la minoranza riporta a galla la circonvallazione di Gavi oppure il collegamento diretto tra il paese e il Forte. Ipotesi sulle quali è impossibile conoscere la posizione del sindaco e della maggioranza. “Ci saremmo confrontati volentieri con l’amministrazione – concludono i consiglieri -. Peccato ce ne sia stata negata la possibilità”.