Il centrodestra in Consiglio regionale si divide sulla proposta di legge che prevede di abrogare le norme del 2016 che ponevano limiti alla diffusione delle slot machine e quindi della ludopatia, causa della rovina di migliaia di famiglie. La legge di cinque anni fa ha una scadenza, il 20 maggio, entro la quale chi non si metterà in regola con le “macchinette mangiasoldi” sarà sanzionato. Ieri gli emendamenti presentati dalle opposizioni targate 5 Stelle, Pd e Luv sono arrivati a più di 50 mila con lo scopo di impedire l’approvazione della nuova normativa. Anche contingentando i tempi e qualora fossero in buona parte ammessi- spiegano dal Consigli regionale – si tratta di una cifra che comporterebbe circa 130-150 sedute d’Aula per essere votata. Quindi i lavori dell’Assemblea rimarrebbero bloccati per oltre 6 mesi, riunendosi tutti i giorni lavorativi”. Forza Italia, di fronte all’enorme mole di emendamenti, ha spiegato pubblicamente che “le priorità sono i vaccini, il lavoro e le riaperture, non sicuramente il gioco d’azzardo. I posti di lavoro di lavoro del comparto del gioco vanno tutelati comunque. Per questo abbiamo presentato una proroga di un anno della scadenza del 20 maggio”.

Il consiglio regionale del Piemonte

La Lega, invece, continua a difendere gli interessi delle sale da gioco e lancia un “avvertimento” a Forza Italia: “Come forza di maggioranza relativa in consiglio e primo azionista del centrodestra piemontese, siamo assolutamente consapevoli delle priorità che la nostra regione deve affrontare nella prova suprema della pandemia. Tra queste c’è indubbiamente il lavoro. Ed è di difesa dell’occupazione, oltre che di lotta alla ludopatia, che parla innanzitutto la nostra proposta di legge sul gioco legale. Una semplice proroga non serve a tutelare un comparto che ha sempre operato nella più totale trasparenza e che oggi può essere di fatto cancellato dal nostro tessuto produttivo. Piuttosto ci chiediamo se gli amici di Forza Italia non abbiano più a cuore la tutela delle piccole imprese, delle Partite Iva, dei negozi di vicinato come bar e tabaccai. Un partito che altrove ha convintamente sostenuto la difesa del gioco legale. Pensiamo alla Lombardia, alla Liguria, alle Marche: che proprio in Piemonte vogliano sconfessare la linea politica tenuta in altre regioni d’Italia e addirittura inserita nei loro programmi elettorali?”.