Il coronavirus ferma anche il Terzo valico. La pandemia per ora ha bloccato i cantieri di Castagnola, nel territorio di Fraconalto, e di Cravasco, a Campomorone, in Liguria. Il problema non è la diffusione del virus tra i lavoratori ma il fatto che molte aziende sub appaltatrici hanno interrotto l’attività probabilmente a causa dell’impossibilità di seguire le regole contro la diffusione del coronavirus e hanno chiesto la cassa integrazione. Per cui,  senza approvvigionamento per i cantieri, ieri, lunedì 16 marzo, i sindacati hanno firmato l’accordo con il Ctg (Consorzio tunnel dei Giovi) per la “cassa” anche per Castagnola e Cravasco.

Il cantiere di Radimero

I due cantieri dell’alta capacità erano già a ranghi ridotti come, in particolare, Radimero (Arquata Scrivia) e Basso Pieve (Novi Ligure), da quando si era sparsa la voce del decreto anti coronavirus che avrebbe poi esteso la zona a mobilità limitata. Da subito era iniziata un “esodo” dei lavoratori verso Sud, zona dell’Italia dalla quale proviene la maggior parte degli operai che lavorano come minatori. Una volta arrivati in Calabria e nelle altre regioni, a decine sono finiti tutti in quarantena, impossibilitati a fare ritorno in Piemonte e Liguria. Oggi la stessa decisione presa per Castagnola e Cravasco potrebbe arrivare anche per gli altri cantieri.