Sono stati denunciati i giovani di Vignole Borbera autori delle scritte che pochi fine settimana fa erano state fatte in piazza Figini. A sporgere querela le titolari di un bar. Nella serata in cui hanno festeggiato la leva del 1996, i ragazzi si sono messi a insultare tutti, o quasi: dal parroco alla farmacista, dalle bariste al direttore della posta, fino al sindaco, Giuseppe Teti, accusato di essersi comprati i voti per vincere le elezioni. Per gli altri invece, insulti e disegni a carattere sessuale: organi genitali femminili davanti alla chiesa, riferimenti al mestiere più antico del mondo e a pratiche sessuali. Gli autori delle scritte sono stati identificati grazie alla telecamere della videosorveglianza e chiamati in caserma a Serravalle dai carabinieri dopo la presentazione della querela. Il sindaco, invece, ha deciso di tentare un’altra strada, con successo: ha chiamato i ragazzi, quasi tutti laureati, in municipio, invitandoli a cancellare tutto ed evitando così multe salate e altre denunce.

Giuseppe Teti

In poche ore gli autori hanno posto rimedio alle stupidaggini scritte e il Comune non si è rivolto ai suoi legali. Stessa cosa ha fatto Teti per la diffamazione ai suoi danni. Il caso è finito in Consiglio comunale: l’opposizione ha presentato un’interrogazione per chiedere al sindaco di costituire il Comune parte civile “in riferimento ai gravissimi fatti avvenuti nei pressi di un locale di Vignole Borbera” in caso di procedimento penale. Teti ha risposto sostenendo che, poiché le scritte erano state cancellate, il Comune non si sarebbe costituito. L’opposizione ha precisato di non aver fatto riferimento all’episodio della festa di leva del 1996 ma un altro, senza però spiegare quale.