L’istituzione di una giornata dedicata alle donne, avvenne per tappe. I primi a celebrarla furono gli Stati Uniti già nel 1909, a seguito di una manifestazione per la rivendicazione dei diritti delle donne, in particolare per il diritto al voto; in molti paesi europei le celebrazioni iniziarono nel 1911, in Italia solo dal 1922.
Convenzionalmente la Giornata internazionale della donna, cade l’8 marzo, ma va sottolineato che non si tratta solo di una festa, ma soprattutto di una Giornata di riflessione sulla libertà e l’emancipazione delle donne.
“Come Comune di Voltaggio – ha spiegato Lucia Vieste – abbiamo deciso di mettere questa targa sulla panchina rossa e dedicarla a tutte le donne….sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo… ogni giorno dobbiamo essere sempre un rinnovamento per chi ci sta accanto. Buona festa non solo oggi ma tutti i giorni dell’anno”.
Il sindaco Giuseppe Benasso ricorda proprio in l’occasione dell’8 marzo una donna fuori dalle righe che visse in paese. Si tratta una cantante d’operetta bulgara nata in Romania, arrivata a Voltaggio nel 1918 con il marito, un medico italiano proveniente dall’Argentina, con la passione per la Divina Commedia e autore di libretti da musicare fino a scriverne per Nino Rota. Non fu certo un arrivo normale, anche se il Voltaggio della Belle Epoque e quello della gestione Raffo del Grand Hotel, di gente fuori dalle righe ne aveva vista tanta. Lei si chiama Margherita Garignaschi (1890–1956), moglie di Ernesto Trucchi (1871–1961) dal quale prese nome il palazzo compreso tra vico Aspromonte, via F. Ruzza e via Scaglioso, portò in Voltaggio una ventata di entusiasmo e di buon gusto, insegnando gratuitamente a cantare, a recitare e a danzare a voltaggine/i giovani e meno giovani, negli anni Venti e Trenta.
“In occasione dell’8 marzo – dice il sindaco – ci piace immaginare un fiore posato sulla tomba di Margherita, nel Cimitero di Voltaggio, dove riposa accanto al suo Ernesto”.